LODI Santa Chiara “scoppia”, sono 150 gli anziani in attesa di un posto nella casa di riposo

La direttrice Cinzia Bonali: «Con l’assistenza domiciliare non riusciamo a coprire tutte le esigenze»

Sono 150 gli anziani attualmente in attesa di un posto alla rsa Santa Chiara di Lodi. Dopo la tragedia Covid, che ha mietuto il maggior numero di vittime proprio tra le persone in su con l’età, la lista d’attesa della struttura di via Gorini infatti ha iniziato a riempirsi. Fino ad arrivare a questo numero a tre cifre. «La vita è talmente veloce nella sua evoluzione che dopo gli ottant’anni, l’anziano che è autosufficiente a casa, a fronte di un evento avverso ha un decadimento progressivo fino a perdere l’equilibrio che aveva, e con i posti di rsa e anche con l’assistenza a domicilio che diamo a 400 cittadini, non riusciamo a coprire tutte le esigenze - ammette la direttrice della Fondazione Santa Chiara, Cinzia Bonali -. Quello che accade è che le famiglie tengono duro, ma arrivano a un punto in cui pur con tutti gli ausili non riescono più a gestire i loro famigliari a casa e quando arrivano in struttura sono già compromessi dal punto di vista delle abilità pregresse e si passa rapidamente da una parziale autosufficienza a una totale non autosufficienza». Tale per cui una volta inseriti nella rsa, necessitano dell’assistenza non più di uno ma di due operatori che prestano loro assistenza 24 ore su 24.

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