LODI Prima il Covid, ora la guerra:
i bimbi bielorussi “lontani”

L’associazione Amici di Serena continua a lavorare

Seicento bambini bielorussi accolti in trent’anni di vita: “Amici di Serena” celebrerà un anniversario importante, tornando a festeggiare insieme ai lodigiani all’Isola Carolina. Ci sarà uno spettacolo di musica jazz offerto dall’Accademia Gerundia ma anche tante altre novità in vista. Ferma per tre anni a causa della pandemia, quest’anno tornerà finalmente il tradizionale appuntamento promosso dall’Admo, che abitualmente radunava tante famiglie ospitanti del territorio. Ad annunciare ufficialmente il ritorno della manifestazione, è la voce della presidente dell’associazione Maristella Abbà che, nelle scorse settimane, ha radunato soci e volontari per l’assemblea annuale di “Amici di Serena”. Erano una quarantina in tutto i presenti che si sono dati appuntamento alla colonia Caccialanza, tirando una riga sui traguardi raggiunti dall’associazione ma, soprattutto, delineando nuove traiettorie verso il futuro: «Quest’anno ricorrono i trent’anni dell’associazione - ha detto la presidente Maristella Abbà - per cui intendiamo festeggiare questo anniversario con una grande festa in calendario per il prossimo 4 giugno. Ci piace l’idea di ritornare a promuovere un appuntamento importante per noi e molto sentito anche dal territorio». Fermi da tre anni a questa parte, i progetti di ospitalità che accoglievano a Lodi i bambini di Chernobyl nel mese di settembre, non hanno però messo un freno all’attività del sodalizio: «Abbiamo promosso il progetto Luda per accompagnare gli adolescenti in affido verso l’uscita dalle famiglie, senza però lasciarli soli, allo sbando - ha riferito la presidente -. Con il progetto Tizzi abbiamo aiutato le famiglie in difficoltà e abbiamo concesso “vacanze salutari” nei sanatori lontani dalle zone contaminate dalle radiazioni a tanti bambini». Poi, si sono avviate iniziative anche a favore dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Lodi, con il pronto soccorso pediatrico, e la neuropsichiatria infantile. «Ci piacerebbe poter contribuire a favore dell’Uonpia - anticipa la presidente Abbà - per poter garantire fondi e materiale a favore dei bambini in carico dall’Unità di neuropsichiatria infantile».

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