LODI Premio Gandini nella memoria del giovane Erik

Il riconoscimento a chi si è distinto per i risultati ma anche a chi si è impegnato in maniera particolare

Rinfrescando una tradizione che dura da oltre un secolo, ieri il Comune di Lodi ha chiamato a rapporto gli studenti per la consegna del “Premio Giovanni Gandini” che, dal 1908, riguarda gli alunni che si sono contraddistinti nel percorso di studi. «Una tradizione che si rinnova - ha detto la vice sindaca Laura Tagliaferri - in una società, e nel mondo della scuola, ormai molto diversi da allora. Da quest’anno abbiamo allargato il Premio anche alle scuole di formazione professionale perché non esiste un’istruzione di Serie A o di Serie B». E, attraverso il Premio “Alla memoria di Erik Fetahu”, il giovane 22enne scomparso due anni fa in un incidente stradale, il Comune ha deciso di premiare anche gli studenti che si sono contraddistinti, non solo per i voti più alti, ma per l’impegno in un percorso che ha riservato anche qualche inciampo, ma che certamente ha prodotto ottimi frutti. A ringraziare l’amministrazione, per un riconoscimento che permetterà di rinnovare la memoria di Eric, era presente tutta la sua famiglia. Segnalati dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti, sono stati premiati Lucas Cantoni del Clerici, Francesco Cucca del liceo Gandini-Verri, Francesca Rita Dal Miglio dell’Istituto Einaudi, Gabriel Danci Razvan del Volta, Nikole Gardina Campione De Almeida del Maffeo Vegio, Cristian Gatti del Cfp Canossa, Matteo Mancin del Calam, Gloria Oldani del Merli Villa Igea, Giovanni Rao dell’Asfol e Simonetta Alexander del Bassi. Premiando le eccellenze del territorio, il Comune ha consegnato il Premio Giovanni Gandini a Grazia Anelli del Calam, Riccardo Bellagente dell’Asfol, Denise Bergonzi del Maffeo Vegio, Elena Dumitru del Canossa, Magdi El Kadi del Volta, Andrea Emanuel Enache del Clerici, Giulia Ferrari del Bassi, Matilde Ganini del Piazza, Giorgia Marino dell’Einaudi, Elisa Mazzoleni del Gandini, Ester Patella del Merli Villa Igea e Alessandro Ramaioli del Verri. «La cultura nella quali vi siete addentrati, che vi spalanca le porte, vi aiuterà a comprendere che nessuno è straniero - ha detto il vescovo Maurizio Malvestiti -. Se siete persone di autentica cultura sarete pronti a ogni cambiamento, senza sentirvi smarriti». Un pensiero è arrivato anche dal vicario del prefetto Roberta De Francesco, che ha sottolineato che «lo studio permette di scegliere, diventando cittadini consapevoli» mentre il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio ha detto: «Lo studio è la ricchezza della democrazia, unico sistema che ci consente di essere uno Stato libero». Infine, ha chiuso il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Marco Fassino: «I talenti e le qualità che premiamo oggi, sappiate spenderli per fare il bene della società».

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