LODI Posti letto sempre esauriti nel dormitorio del Comune

La struttura dell’ex Macello può accogliere 14 persone ed è stata riaperta a dicembre per dare riparo ai senzatetto

I 14 posti disponibili sono andati esauriti ogni giorno, dall’apertura fino ad ora. Al di là quindi del periodo più stretto caratterizzato da temperature rigide, segnale di un fenomeno «che si sta intensificando». Sono i dati che emergono dal Comune di Lodi sulla riapertura temporanea del dormitorio all’ex Macello, decisa per rispondere all’emergenza freddo e per garantire un luogo sicuro e al riparo per le persone senza fissa dimora. Le porte si sono riaperte, grazie anche alle risorse messe in campo dalla Fondazione Comunitaria, lo scorso 20 dicembre e la previsione è di tenere aperta la struttura fino ad aprile. Nel frattempo è stata messa in campo un’azione congiunta per liberare gli spazi utilizzati come luogo per giacigli sotto il ponte della tangenziale e diversi occupanti erano stati accompagnati proprio nella struttura comunale. «L’apertura del dormitorio in area ex Macello, che si va ad aggiungere a presidi già operativi in città, ha completamente esaudito quelle che erano le premesse che hanno portato all’effettiva apertura dello spazio - sottolinea l’assessore al welfare Simonetta Pozzoli - : nei giorni in cui le temperature erano molto rigide si è deciso di mettere in campo questa opportunità per garantire alle tante persone che sono senza tetto in città una possibilità di ricovero notturno, in un quadro particolarmente severo dal punto di vista climatico e che necessitava di una risposta all’emergenza. Dal giorno dell’apertura tutti i 14 posti del dormitorio sono stati occupati e questo è andato oltre il periodo più critico per le temperature: non c’è stato un solo giorno in cui tutti i posti non siano stati riempiti tutti come hanno potuto verificare i referenti di Progetto Insieme e Caritas che hanno la gestione». Anzi il bisogno si è manifestato come superiore alle possibilità. «Il dormitorio rimarrà aperto sicuramente per il mese di marzo e anche ad aprile, ma si stanno facendo anche valutazioni per il futuro - ha chiarito Pozzoli - : tutta questa dinamica è sotto osservazione da parte nostra, della Caritas e di tutte le associazioni che in qualche modo intervengono sul problema. Si tratta di un’emergenza vera e propria che continua a rimanere elevata per numeri e di un fenomeno che si sta intensificando e sui cui abbiamo attenzione assoluta ed estrema». Nessun problema di sicurezza registrato, «si tratta oggi di continuare su questa strada sperando che il fenomeno si attenui e che ci siano sempre la forza, la disponibilità e le risorse per dare una risposta alle tante persone coinvolte in modo drammatico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA