LODI Perseguitava una studentessa: 30 mesi di carcere

M.B.R., italiano, era già finito in carcere nel 2019 con la pesante accusa di aver massacrato di botte un disabile nel Pavese assieme a due amici

Un 24enne pavese è stato condannato a due anni d mezzo di reclusione, senza sospensione della pena, per le accuse di stalking e lesioni ai danni di una studentessa lodigiana. I fatti contestati si erano verificati tra l’ottobre del 2018 e il febbraio del 2019, quando il giovane, M.B.R., italiano, era finito in carcere con la pesante accusa di aver massacrato di botte un disabile nel Pavese assieme a due amici. E così per la studentessa lodigiana era finito l’incubo di potersi ritrovare l’ex fidanzato appostato all’uscita dalla scuola piuttosto che nella zona tra la stazione e la biglietteria della Star alla fine delle lezioni. Qui, alla fine di dicembre del 2018 la giovane, all’epoca appena maggiorenne, in due occasioni davanti a testimoni era stata presa a calci e pugni dal ragazzo pavese e, in un’altra, minacciata con un taglierino. Persecuzioni e violenze - che la difesa ha ridimensionato come battibecchi tra ragazzini - erano cominciate dopo che la studentessa aveva deciso di non frequentare più quel ragazzo, che ha due anni più di lei e che già quando lo aveva conosciuto aveva trascorsi in una comunità per minori per una situazione personale problematica. Erano cominciate, per l’accusa, scenate di gelosia («ti ho visto uscire dalla scuola con un altro»), tempeste di telefonate e messaggi, anche 10 al giorno, una volta l’ex si era anche infilato sul bus usato dalla 18enne per tornare a casa nel Basso Lodigiano e l’aveva seguita fin nel suo paese. La giovane, parte civile con l’avvocato Valerio Rozza, ha pianto nella sua testimonianza in tribunale a Lodi. Il suo ex, tuttora in cella, era in aula scortato dalla Penitenziaria e la ragazza ha chiesto un paravento per non incrociare il suo sguardo.

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