LODI Nuovi orari dei bus, stessi problemi: in aggiunta arriva pure lo sciopero

Le modifiche sono entrate in vigore lunedì, ma in tre giorni i pendolari hanno segnalato diverse corse fantasma

Cambiano gli orari, ma i disagi restano gli stessi. Il trasporto pubblico locale non trova soluzione ai problemi che lo attanagliano, e mercoledì per giunta si è aggiunto lo sciopero indetto dalla sigla Faisa-Cisal per un’annosa vertenza aperta con Star Mobility. Sul sito Internet della società di trasporto intanto è ricomparso il famigerato foglio delle “corse non garantite”, per oggi soltanto due. Ma gli utenti già sanno che saranno di più. Il nuovo orario con il taglio autorizzato da Agenzia di bacino del trasporto pubblico locale è entrato in vigore lunedì. Le corse soppresse sono 36, quelle nuove 5, quelle che hanno subito modifiche di orari 4. Secondo Star Mobility la riduzione delle corse avrebbe dovuto contribuire a mitigare molto o far sparire i disservizi che da metà ottobre si susseguono quotidiani. Ma non è stato così: in questi tre giorni le segnalazioni dei pendolari indicano diverse corse fantasma, pendolari ma anche studenti. L’area di Sant’Angelo quella più esposta, ancora una volta. Inoltre, la corsa di martedì mattina alle 6 da Chignolo a San Donato era talmente carica di pendolari che a Melegnano l’autista è stato costretto a invitare i passeggeri in piedi a scendere, altrimenti non sarebbe ripartito, e analogamente il bus di ritorno delle 18,35 da San Donato ha lasciato a terra diverse persone per la massima capienza raggiunta. A questi disagi ieri, inoltre, si è aggiunto lo sciopero indetto da Faisa-Cisal per tutta la giornata, con la salvaguardia solo delle fasce di garanzia, da inizio servizio alle 9 e poi dalle 12,30 alle 14,30. Ma alcune corse, anche nella fascia garantita, non si sono presentate, e non per lo sciopero. «Non abbiamo ancora i dati, ma tra i nostri iscritti l’adesione è stata alta – dice Roberto Carnesella, vicesegretario di Faisa-Cisal -. Il punto è che tanto l’utenza sa che il bus può passare o non passare, e non per lo sciopero. Anche il taglio delle corse autorizzato da Agenzia di bacino a nostro avviso non sortirà i benefici sperati. Si continua a lamentare l’impossibilità di trovare autisti, ma forse sarebbe il caso che le istituzioni comincino a chiedersi perché Star Mobility non sia in grado di tenere quelli che ha. Non è un caso se siamo in agitazione da un anno e mezzo. Nei prossimi giorni chiederemo nuovamente all’azienda se vorrà sedersi a un tavolo e aprire una trattativa, e in funzione delle risposte decideremo se e come continuare la protesta».

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