Lodi: «Il mercato in piazza della Vittoria funziona meglio»

COMMERCIO Quadrilatero riaperto dopo un mese di riparazioni al selciato

Lodi

«Se in piazza della Vittoria si vende dieci, di là, in piazza Mercato, non si arriva a tre». Le ragioni elencate dagli ambulanti sono diverse: dai posti auto off limits di piazza Mercato, al fatto che parte del passeggio non c’è oltre la Cattedrale, perché «piazza della Vittoria è il centro della socialità e ci sono anziani che escono solo per venire in piazza al mercato».Si respirava aria di sollievo e soddisfazione tra gli ambulanti di piazza della Vittoria, ieri mattina, per il rientro nella sede storica dei martedì e dei giovedì, quella del prestigioso quadrilatero. Le transenne che delimitavano gran parte della storica distesa del “rissàd” - la pavimentazione in ciottoli di fiume, finita sotto i ferri nel mese di febbraio - sono state rimosse venerdì, in tempo utile rispetto al cronoprogramma del trasloco del mercato cittadino fissato fino al 10 marzo in piazza Mercato.

«La distanza è di pochi metri, la gente è la stessa, ma perde i punti di riferimento e non ci trova - spiega l’ambulante Augusto Rivoltella - : speriamo che oggi il problema sia risolto, perché la differenza c’è e si sente sulle vendite». «Ma dite che ci lasceranno qui? O nel tempo ci sposteranno altrove?» chiede un’altra ambulante. «Quando c’è Santa Lucia o ci sono altri eventi e ci trasferiscono in piazza Mercato, io solitamente non vado se si tratta di uno o due giornate perché non ne vale la pena - aggiunge Rivoltella - : in questo caso si trattava di cinque giornate e quindi mi sono adeguato, ma la differenza è proprio elevata, si parla di 10 a 3 in termini di vendite tra piazza della Vittoria e piazza Mercato». La piazza, come spiegato più volte, ha un equilibrio fragile e il peso dei mezzi è uno degli elemento in gioco. «Bisogna vedere se il prezzo di riparare la piazza vale la socialità perché il mercato non è solamente il commerciante che vende, è la gente che si ritrova in piazza - aggiunge un altro ambulante, Davide Bosco - : potrebbero dirci di non venire più in piazza, ma io sono dell’idea che il mercato è la ricchezza di una città. Spesso ci portano fuori città, nelle zone industriali, nei parcheggi dei cimiteri, poi si rendono conto che i centri delle città sono vuoti e chiamano i mercatini dell’antiquario, i mercatini di altre specialità, che poi gli operatori sono sempre gli stessi e cambiano casacca e nome. Tanti anziani escono solo il giorno del mercato e se viene a mancare il mercato, non è l’aspetto economico che conta, ma quello sociale, perché la gente si incontra e vive il centro. È vero, le piazze si possono rovinare, ma fino a che ci sarà gente che vuole vivere la città questo è un costo sociale. Altrimenti le vie del centro diventano dormitori». Sorrisi anche al banco degli specialisti dello spiedo di Super Mario, tra Mario Ladiè e Antonella Ferrari. «Certo che influiva lo spostamento, perché senza il parcheggio di piazza Mercato il flusso cala - spiegano - e non si intercettano ad esempio gli studenti che escono dalle scuole». Il trasloco è sempre un disagio per gli ambulanti, perché «quando ti cambiano posto - spiega Alessandro Malaspina - la gente è sempre disorientata. Per nostra fortuna, il lavoro è stato fatto in un periodo morto a livello commerciale, grazie all’accordo fatto con l’amministrazione comunale per operare nel periodo meno impattante. Sono stati poi rispettati in pieno i tempi concordati, quindi bene così».

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