LODI Il capoluogo resta l’unica città del Lodigiano in cui la notte non si tinge di bianco

L’assessore Milanesi parla di «una maggiore capillarità di intrattenimento»

Mentre Codogno, Casale e Melegnano vivono sulla musica della Notte Bianca, Lodi dice no al classico evento estivo della movida cittadina. «Scelto una maggiore capillarità e diffusione di intrattenimento», dice l’assessore alla Cultura, Giovani e Turismo Francesco Milanesi. Ma tra i commercianti un po’ di delusione c’è, anche perché la proposta tipica della Notte Bianca è unica e diversa dalle rassegne estive multi-evento, in grado di attrarre sempre numerose persone anche da fuori.

«Si tratta di usare le risorse e compiere scelte di indirizzo – spiega l’assessore Milanesi -. Non è la denominazione l’elemento primario in gioco. La Notte bianca è un evento datato, è innegabile, ma è un’iniziativa di successo, almeno in termini di presenze. Non solo a Lodi, ma anche in altre città. Ma forse serve un approfondimento: se un sabato sera di giugno ci sono oltre mille persone a frequentare il centro storico della città, significa che la Notte Bianca…può essere sempre. Ecco perché non è essenziale questa denominazione. Fondamentale, per noi, è stato indirizzare le risorse su più eventi all’interno della rassegna estiva e soprattutto dislocarli in luoghi diversi dal centro città, così da coinvolgere anche zone che da anni non venivano prese in considerazione. Inoltre, per valorizzare le attività organizzate direttamente e autonomamente dai commercianti o altre realtà associative, è nata proprio quest’anno Lodi al Sole Open, che permette di dare loro maggiore visibilità all’interno della programmazione».

Inoltre, nella logica dell’amministrazione comunale, il 2023 vedrà già un altro grande evento, in autunno. «In aggiunta, ricordo che investiremo risorse significative per accogliere il raggruppamento degli alpini di Lombardia ed Emilia-Romagna nella manifestazione del 14 e 15 ottobre prossimi – conclude Milanesi -. Sarà un evento eccezionale. Con l’arrivo di circa 20mila persone si tratta di un evento unico e irripetibile per la nostra città, e siamo certi che sarà una festa di popolo partecipata e coinvolgente, oltre che un’occasione importante per tutto il tessuto commerciale cittadino. Dunque, ciò che conta è riuscire a intrattenere le persone, captando interessi e suscitando emozioni. La si può chiamare Notte bianca, per consuetudine e facilità espressiva, ma resta il fatto che il contenitore deve essere attrattivo e originale a prescindere da come lo si vuole definire».

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