LODI Bonaccini infiamma la platea della Festa dell’Unità: «Dobbiamo cambiare l’Europa»

L’europarlamentare chiede «un’azione immediata per frenare questa estrema destra»

«Se in questi cinque anni non cambiamo l’Europa, l’estrema destra va al voto direttamente da sola alla prossima tornata». Non ci gira intorno Stefano Bonaccini, europarlamentare del Partito democratico e componente della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale, ieri sera, intervistato dal direttore del «Cittadino» Lorenzo Rinaldi alla Festa dell’Unità del Lodigiano. Perché oggi l’Ue è vista come «quella che è troppo distante, che ha premiato troppo le banche e non l’impresa e i territori», ma «senza Europa è impossibile immaginare una speranza per il futuro di ogni nazione». E l’europarlamentare dem non si tira indietro su nulla, anzi. A Lodi chiede, come ricordo, la maglietta del Fanfulla, che gli consegna Luigi Cornaggia; poi schietto e senza fronzoli, tra militanti e vertici del partito - in prima fila l’onorevole Lorenzo Guerini, ma anche la consigliera regionale dem Roberta Vallacchi, la segretaria regionale del Partito democratico Silvia Roggiani - Bonaccini trascina e suscita applausi. Cosa serve per cambiare l’Europa? «Intanto togliere il diritto di veto ai singoli Stati membri, perché non esiste che basta uno su 27 per impedirti di decidere», ma anche politiche comuni, anche di difesa, perché «oggi in comune abbiamo solo la moneta». E «chi sta peggio - aggiunge l’europarlamentare - rischia di andare a votare per chi parla alla pancia». Per il “Green Deal”, e la transizione ecologica, bisogna andare avanti, «con ancora più spinta, ma andando a trovare le risorse per stare sempre più vicino a imprese e cittadini in questo cambiamento», perché nessuno deve pensare «che nell’Europa delle élite si fanno scelte scaricandole su di loro». Non mancano i riferimenti al dibattito sulla cittadinanza, senza dimenticare le polemiche post-olimpiadi, perché, dice tra gli applausi, l’Italia d’oro del volley «è l’Italia di oggi ed è la più bella risposta al generale Vannacci - ha aggiunto - : io apprezzo le parole di Tajani e spero faccia sul serio e non sia un calcolo. Noi dobbiamo far diventare italiani prima possibile ragazzi e ragazze nati qui».

© RIPRODUZIONE RISERVATA