LODI Allarme frodi informatiche
L’eredità post-pandemia

L’allarme del prefetto Roccatagliata in una serata al Circolo di lettura di via XX Settembre

Un territorio coeso, dedito al lavoro, vicino alla metropoli milanese ma non per questo succube della sua influenza. Anche nel Lodigiano, però, temi di più ampio respiro come sicurezza e disagio giovanile non possono essere ignorati. «Nel 2019 sul territorio i delitti reputati gravi sono stati 5mila e 898. Nel 2020, con il lockdown, sono diminuiti, per poi aumentare al 2022 fino ad un più 9,6 per cento. Un balzo in avanti determinato dall’incremento delle frodi informatiche che viaggiano parallele al boom del commercio online post-pandemico. Dal 2019 al 2021, passando per l’anno zero del 2020, le truffe perpetrate stando dietro uno schermo sono aumentate del 27 per cento, da 537 a 685, fino ad arrivare al 2022, con 873 casi». Così il prefetto Enrico Roccatagliata, incalzato dal direttore de “Il Cittadino” Lorenzo Rinaldi, ha risposto a domande riguardanti argomenti di stretta attualità. Fra questi anche la tematica legata al fenomeno della “baby gang”, che sembra appunto essere trasmigrato da Milano arrivando fino alle porte della città. «Il disagio giovanile e la criminalità che dilaga fra i minori di 14 anni sono un segnale di allarme - ha spiegato Roccatagliata -. A ciò dobbiamo rispondere con un’attenta analisi del fenomeno. Risulta evidente infatti come i timori siano più che altro legati a casi estemporanei, fugaci. È quindi deleterio parlare di “baby gang”, termine che implica un’assiduità ed un’organizzazione oggi a noi sconosciute».

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