Lo accerchiano mentre chiude la bicicletta e lo derubano

Aggressione a Lodi Il 77enne ha gridato e cercato di rincorrere i tre, ma questi sono scappati

Lo accerchiano in tre mentre sta mettendo la catena alla bicicletta all’oratorio, gli chiedono se ha bisogno di aiuto e intanto gli sfilano il portafoglio dalla tasca posteriore dei pantaloni. La vicenda ha coinvolto la settimana scorsa un 77enne di Lodi che stava andando all’oratorio di San Bernardo a incontrare, come tutti i pomeriggi, i suoi amici. «Protagonista è mio papà Franco - spiega la figlia Giovanna Ghigghinti -; lunedì 28 ottobre, intorno alle 17, è andato all’oratorio di viale Piacenza, come tutti i giorni. Mentre chiudeva la bicicletta con la catena, all’ingresso, tre uomini lo hanno accerchiato da dietro. “Ha bisogno di aiuto?”, gli hanno chiesto, poi gli hanno sfilato il portafoglio dai pantaloni. Dentro c’erano 80 euro. Mio papà si è accorto che qualcosa non andava, perché era strano che si avvicinassero così in tre a chiedergli se aveva bisogno di qualcosa, ma non ha fatto in tempo a fermarli. Ha urlato e li ha inseguiti, ma i tre sono fuggiti con la macchina che avevano parcheggiato davanti all’oratorio. Di solito sulle scale ci sono delle persone, invece non c’era nessuno. Sicuramente l’hanno curato prima di derubarlo». Il signor Ghigghinti, conosciuto nel quartiere, è andato subito nel salone dell’oratorio dove c’era il parroco don Guglielmo Cazzulani. «Il sacerdote ha chiamato la polizia e insieme agli agenti l’hanno aiutato - continua la figlia -. Le forze dell’ordine hanno visionato le telecamere dell’oratorio e del benzinaio, individuando il tipo di macchina che è stata vista correre via, ma al momento non è stato possibile identificare la targa». Per fortuna non gli hanno fatto male. Dentro il portafoglio aveva solo i soldi mentre i documenti, questa volta, erano nella giacca. «Mio papà è cardiopatico e quando è tornato a casa tremava - dice la donna -. Mia mamma ha aspettato a chiamarmi per non spaventarmi. Mi ha allertata il giorno dopo. Io lavoro in un ufficio pubblico e in tanti mi raccontano che sono stati derubati. A mio papà abbiamo detto di non andare più in giro con così tanti soldi in tasca».

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