LA STORIA Giuseppe Varesi, il lodigiano che per tre volte fece il giro del mondo

Le cartoline dei viaggi di Giuseppe Varesi, che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento percorse i cinque continenti su treni, navi, persino a dorso di dromedario, riportando racconti leggendari e storie incredibili

LA STORIA Giuseppe Varesi, il lodigiano che per tre volte fece il giro del mondo
Fabio Malusardi, con alcune delle cartoline ereditate (Gaudenzi)

«Ancora una sosta nel pittoresco Giappone, sulla via della Siberia. Affettuosi saluti, Giuseppe. Nagasaki, 31/5/1907». Facendo passare le cartoline, una dopo l’altra, ci si immerge in un viaggio infinito attraverso il tempo e lo spazio, e si incontrano paesi che ormai non esistono più, come l’impero Ottomano o quello zarista, si scopre un gusto ottocentesco per l’esotico ma trapela anche il mito del progresso, e poi innumerevoli testimonianze di luoghi e tempi incredibili: da Nagasaki appunto, mezzo secolo prima della catastrofe atomica, a una San Francisco ancora imbevuta di Far West, fino al ponte di Mostar, prima che la carneficina jugoslava lo facesse esplodere, e poi ancora l’India britannica o una Trieste ancora austro-ungarica. È la meravigliosa eredità di famiglia che Fabio Malusardi, storico di formazione, ha raccolto e catalogato, circa quattrocento cartoline firmate da un viaggiatore lodigiano tra Ottocento e Novecento e inviate a casa dai quattro angoli del mondo.

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