Imprenditore sotto indagine per maltrattamenti alla compagna e molestie alla figlia

Scatta il codice rosso in seguito alla denuncia presentata di una donna di quarant’anni, finita due volte in ospedale dopo essere stata aggredita

La sua compagna quarantenne era finita in ospedale due volte, con prognosi di dieci giorni, perché in un’occasione si era ritrovata con intere ciocche di capelli strappate e poi con diversi ematomi ed ecchimosi che sostiene le fossero stati provocati dal compagno frustandola con una catena e tirandole in testa una statua di gesso. E i figli che lei aveva avuto da una precedente relazione avrebbero a loro volta subito pesanti vessazioni dall’uomo, un imprenditore oggi 49enne residente in una cittadina del Centro Lodigiano. Secondo l’accusa, suffragata al momento anche dalle audizioni protette dei minori ma non ancora riscontrata in un giudizio, la bambina, quando era dodicenne, avrebbe subito dal patrigno pesanti apprezzamenti e anche palpeggiamenti, sia davanti alla madre sia mentre era sola nel suo lettino nella cameretta, mentre il bambino di appena dieci anni sarebbe stato obbligato a collaborare in lavori edili nell’abitazione dell’uomo e anche punito da lui perché aveva sporcato l’asse del water. Il bambino, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Lodi, in quell’occasione si sarebbe visto cacciare la carta igienica in bocca dal padre che lo avrebbe quindi forzato a pulire con il viso lo sporco sui servizi igienici. E, sempre secondo l’accusa, una delle aggressioni alla donna sarebbe avvenuta sotto gli occhi della figlioletta.

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