I “soldi sporchi” degli ultrà nerazzurri dietro la fallita scalata al Fanfulla

DOPPIA CURVA Il ruolo dell’ex difensore di Inter e Napoli Sauro Catellani

C’erano i soldi sporchi degli ultrà dell’Inter dell’inchiesta “Doppia curva” dietro il tentativo di assumere il controllo del Fanfulla nel 2022 da parte di Sauro Catellani, che aveva già raggiunto un accordo con l’allora presidente Luigi Barbati. Nell’Ordinanza con cui il Gip del Tribunale di Milano ha richiesto nuove misure cautelari per gli indagati del tifo nerazzuro che controllavano i parcheggi di San Siro e gestivano un giro di usura ed estorsioni spunta anche una mezza pista lodigiana.

Nelle carte emerge infatti come l’ultrà interista Ciccio Intagliata, già agli arresti da settembre, sia accusato anche di estorsione ai danni di Sauro Catellani, procuratore sportivo ed ex difensore di Inter e Napoli, che nel 2022 si accingeva a entrare nel Fanfulla, come Il Cittadino aveva ampiamente raccontato nelle cronache di quel periodo. In particolare, Catellani e l’allora presidente Luigi Barbati avevano un accordo perché Catellani assumesse il controllo del Fanfulla con un investimento da oltre 200mila euro. Una prima tranche da 60mila euro sarebbe stata garantita da Catellani stesso, la seconda da 150mila euro da uno sponsor. Come società dilettantistica, il Fanfulla non era acquistabile. La somma avrebbe permesso di concludere la stagione 2021-2022, mentre l’anno successivo si sarebbe creata una nuova società con il controllo di Catellani e la compartecipazione di Barbieri per gestire il Fanfulla e andare a creare una cittadella dello sport, con tanto di palestra di boxe, in Lodi.

Catellani però aveva disponibilità solo per 30mila euro, e così cercò di coinvolgere nell’operazione proprio Ciccio Intagliata, ex pugile, che gli assicurò i restanti 30mila euro. Ma quando lo sponsor si tirò indietro, anche l’investimento iniziale di 60mila euro andò a sfumare. A quel punto Intagliata, secondo la deposizione dello stesso Catellani, nonostante fosse stato informato che si trattasse di un investimento e non di un prestito, pretese che Barbati restituisse la somma. Quando fu chiaro che da Lodi i soldi non sarebbero tornati, l’ultrà comincio a perseguitare Sauro Catellani, e poi anche il papà Fulvio, per riavere indietro la somma, poi restituita nell’estate 2023 con una maggiorazione. E senza il Fanfulla, passato poi in altre mani. Ma quella è un’altra storia.

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