
(Foto di Alexandru Ploiesteanu)
Massalengo L’azienda si sposterà ad Arluno, a 67 chilometri dallo stabilimento di Cascina Postino: i lavoratori costretti a trasferirsi o ad accedere alla Naspi
Massalengo
Havi Logistics lascerà il sito produttivo di Massalengo per spostare tutte le lavorazioni nel nuovo centro di distribuzione di Arluno, a 67 chilometri dall’attuale stabilimento di Cascina Postino. La logistica che serve Mc Donald’s si appresta a lasciare il Lodigiano, che perderà 180 posti di lavoro tra quelli di magazzino e gli autotrasportatori. Sindacati al lavoro per capire tempi e condizioni. Per le ore 13 di oggi è stata organizzata una contestazione pacifica contro la decisione della società.
La comunicazione è arrivata ai lavoratori venerdì scorso, incontri con le parti sono già fissate questa settimana, domani mercoledì 14 e poi giovedì 15, per capire il destino delle maestranze, affrontato separatamente per i lavoratori del magazzino, che operano per la società appaltatrice Cal, e per quelli dell’autotrasporto, che sono assunti in forza diretta ad Havi Logistics. Il deposito di Massalengo appartiene alla società immobiliare logistica Logicor, e proprio dall’impossibilità di una proroga della locazione è derivata la scelta di Havi Logistics di lasciare il Lodigiano.
«Avevamo fissato già un incontro a calendario per discutere dell’accordo di secondo livello, quando l’azienda ci ha comunicato che era sospeso perché era subentrata questa necessità – spiega Gaetano Di Capua, segretario della Fit Cisl Pavia Lodi -. A detta dell’azienda, Logicor non vuole ulteriori proroghe sulla locazione di Massalengo, e dunque entro tre mesi Havi Logistics sposterà le lavorazioni ad Arluno, dove il magazzino è appena stato riqualificato. Come si vede sono coinvolti diversi soggetti, e per questo avrei visto di buon occhio un passaggio in Prefettura con tutti attorno a un tavolo. Ma per il momento non ci sono le condizioni. Intanto capiremo questa settimana le reali intenzioni dell’azienda, poi si valuterà il da farsi, anche con gli altri sindacati presenti in fabbrica». Nel deposito oltre alla Cisl sono rappresentati anche diversi sindacati di base, Cobas, Si Cobas, Usb, e anche l’Ugl.
«Da parte nostra abbiamo chiesto all’azienda di togliere la tagliola dei tre mesi entro cui tutto deve essere definito, e poi di farsi carico di accompagnare tutti i lavoratori nelle scelte che faranno, quella di andare ad Arluno, o di essere ricollocati in altri appalti lodigiani o di andarsene – continua Di Capua -. A voce l’azienda si è dimostrata disponibile, dunque andremo a vedere quali saranno le condizioni, perché è evidente che l’atteggiamento dell’impresa potrà fare la differenza. Il nostro obiettivo è tutelare tutte le maestranze».
Tecnicamente non si tratterà di una procedura di licenziamento perché i posti di lavoro saranno mantenuti, ma in una sede distante più di 50 chilometri da quella attuale, con la facoltà quindi per il lavoratore di non aderire e accedere alla Naspi (ex disoccupazione). In ogni caso, però, sono 180 posti di lavoro che se ne vanno dal Lodigiano, con l’incognita del futuro del deposito di Massalengo.
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