Dopo i sequestri la conferma:
il Lodigiano crocevia della droga

CRIMINALITÀ Gli arresti per spaccio tra Salerano, Sant’Angelo e Caselle Lurani

Tra il Lambro e i boschi che fungono da confini naturali tra il Lodigiano e le province limitrofe

continuano a scorrere “fiumi” di droga. Non è null’altro che la concretizzazione di un fenomeno ben noto il sequestro di quasi 60 chilogrammi di stupefacenti tra hashish, eroina e cocaina e i contestuali arresti di cinque persone tra Salerano, Sant’Angelo e Caselle Lurani avvenuti nel corso dell’ultima settimana. La vasta area del Lodigiano che confina con la provincia di Pavia sul versante meridionale ed occidentale e con il Sudmilano invece a nord esemplifica a pieno quanto da anni viene denunciato dai cittadini, ovvero lo spaccio di droghe che a volte avviene in luoghi anche impensabili. A Salerano e Caselle Lurani c’erano più di 50 chilogrammi di stupefacenti nei box di un cittadino marocchino e di due giovani di nazionalità albanese che poi rifornivano il mercato non solo del territorio di Lodi e provincia ma appunto si spostavano anche a Milano e Pavia: piccole comunità che quindi spesso diventano basi operative e d’appoggio per nascondere cocaina, eroina, hashish e marijuana principalmente da vendere poi nei grandi centri. Ma non solo, perché le cronache degli ultimi anni riportano alla memoria numerose operazioni svolte da carabinieri e polizia tra boschi, radure e campagne ai confini del Lodigiano: a gennaio un 24enne di Vigevano è stato arrestato dai militari dell’Arma sulla sp205 a Marudo dopo aver tentato la fuga a piedi, nel 2021 invece la questura portò a termine una lunga attività di indagine sempre tra Marudo, Casaletto e Caselle Lurani con lo spaccio scoperto tra fossi e aree agresti non lontane anche dai parcheggi dei cimiteri. Tra Casaletto e Cerro al Lambro invece ad inizio anno il bosco non lontano dall’autostrada è divenuto noto a livello nazionale per via di un’inchiesta di Striscia la Notizia proprio legata al mondo dello spaccio, così come le colline tra Sant’Angelo, Graffignana, Miradolo Terme e San Colombano sono costantemente setacciate anche con l’utilizzo di equipaggi del nucleo cinofilo. Territorio Lodigiano tra tre province che diventa però un crocevia anche per i fattorini della droga: a febbraio infatti la Polizia stradale di Lodi, al termine di un inseguimento nato per una banale precedenza non concessa, su una Fiat Panda ha recuperato 30 chilogrammi di droga stipati nel bagagliaio e sui sedili posteriori di una vettura condotta da un uomo datosi alla fuga a piedi. Ovviamente, nemmeno a dirlo, nei campi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA