
Disabilità gravi, all’ospedale di Lodi l’assistenza che fa la differenza
Partito l’1 aprile, si è consolidato il servizio Dama dell’Asst: previste anche visite a domicilio
Lodi
Assistenza sanitaria di qualità per le persone con disabilità particolari all’ospedale di Lodi. È partito ad aprile e sta dando ottimi risultati il progetto Dama (Disabled advanced medical assistance) che interessa potenzialmente circa 2mila persone.
«Sono 19mila 300 le persone residenti nel Lodigiano che hanno problemi di disabilità - spiega l’Asst -: 1 su dieci. È un numero significativo che comprende diverse tipologie di fragilità, da quelle leggere a quelle più serie. Il target, ovvero il bacino di potenziale utenza, del nuovo servizio dell’Asst comprende 2mila soggetti circa».
«Il Dama si rivolge, in modo particolare, a chi soffre di disabilità gravi e complesse: principalmente ragazze e ragazzi, donne e uomini con disturbi del neurosviluppo (ad esempio dello spettro autistico), con difficoltà cognitiva, comunicativa neuromotoria e psichica».
«Si tratta - spiega la responsabile medica Giulia Acquistapace - di un modello innovativo di presa in carico finalizzato a facilitare l’accesso ai servizi e alle prestazioni ospedaliere di giovani e adulti con disabilità severe, persone che hanno necessità di particolare sostegno e che trovano nell’ordinaria organizzazione ospedaliera e della sua offerta ostacoli e scogli non facili da superare».
In questi primi mesi di attività sono stati circa 50 i pazienti seguiti e oltre 130 le prestazioni erogate, nella maggior parte dei casi nella stessa giornata di accesso al Dama.
«L’obiettivo - spiega l’Asst - è creare meno disagio possibile ai pazienti e ai loro accompagnatori (familiari e caregiver) che hanno bisogno di prestazioni semplici come un prelievo, ma anche complesse (ad esempio, interventi odontoiatrici, il posizionamento di una peg oppure una colonscopia in sedazione)».
«C’è ancora da fare eppure possiamo certamente dire che in questo primo periodo di attività - conferma il direttore generale dell’Asst Guido Grignaffini - siamo riusciti a coordinare la domanda di salute dei pazienti e la risposta dell’ospedale; a garantire agli utenti un percorso diagnostico e terapeutico su misura, personalizzato e a fornire tutto l’ascolto e il supporto necessario alle famiglie».
«In questi pochi mesi - aggiunge il manager - straordinario è stato il rapporto con gli enti gestori delle Residenze sanitarie e assistenziali per disabili e delle comunità come la fondazione Danelli, la cooperativa Amicizia e il Mosaico con le quali abbiamo operato in queste settimane che abbiano definito di rodaggio e sperimentazione».
Dal prossimo 1 ottobre il Dama sarà aperto a tutta la cittadinanza interessata all’attività del servizio: per l’occasione sarà comunicato un recapito telefonico dedicato per contattare gli specialisti, un indirizzo e-mail e un link al sito web dell’Asst.
Chi già oggi vuol saperne di più può telefonare allo 0371/374483.
Oltre alla dottoressa Acquistapace, il personale coinvolto nel progetto comprende un case manager, ovvero l’infermiera Stefania Bonatti e una operatrice addetta al triage e al back office, Mariateresa Vanni. L’équipe si avvale anche della collaborazione di diversi professionisti che operano nei reparti ospedalieri.
Il Dama, inoltre, può contare su spazi multisensoriali destinati a pazienti adulti e pediatrici e nell’area dell’emergenza /urgenza, organizzati con sistemi che stimolano visivamente (luci colorate, proiezioni per il rilassamento) e uditivamente (con suoni e musiche rilassanti per ridurre ansia e stress).
L’équipe è disponibile anche, in caso di necessità, a interventi di valutazione sanitaria e monitoraggio direttamente presso le strutture in cui alcuni disabili sono ospitati.
Nelle prossime settimane si terrà anche un incontro conoscitivo con tutti i medici curanti del territorio.
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