CODOGNO - Mille libri prestati al mese nel 2023 nella seconda biblioteca lodigiana

La “Popolare - Luigi Ricca” è una fucina di iniziative

Scriveva Giangiacomo Schiavi sul «Corriere della Sera», “quando si parla di cultura c’è sempre qualcosa di magico e meraviglioso insieme, se poi la sapienza incontra anche la bellezza siamo al meglio assoluto”. Parole che sembrano scritte per descrivere le potenzialità della biblioteca civica “Popolare - Luigi Ricca” di Codogno. Dall’esterno, lo sguardo d’assieme sul suo “contenitore”, il settecentesco ex ospedale disegnato all’architetto Felice Soave, con la sua caratteristica cupola e il grande atrio sopraelevato come ingresso racchiuso da colonne doriche, ci dice che ci troviamo di fronte a un eccezionale tempio della cultura.

L’imponente edificio, che si trova a poche centinaia di metri dal centro cittadino, rappresenta per Codogno un simbolo che ispira particolari suggestioni, conosciuto ben oltre il contesto provinciale.

È qui, nell’ala ovest di questa grande struttura che, all’inizio degli anni Duemila, ha messo radici la nuova biblioteca civica, evolvendo nel tempo e crescendo verso la modernità tanto che, oggi, si può considerare seconda (per ampiezza e dotazione libraria) solo alla Biblioteca Laudense di Lodi.

La “chiave di volta” della sua evoluzione è datata 1898 quando, dopo essersi arricchita del lascito testamentario dell’avvocato Luigi Ricca, fra cui figuravano ben 5mila volumi e un’importante raccolta di spartiti musicali (sia manoscritti che stampati, molti scritti dal fratello Giuseppe, ottimo chitarrista e compositore), il Municipio creerà un’unica struttura con il nome di “Civica Popolare – Luigi Ricca”, sistemandola nelle ex stanze della Soprintendenza del Collegio Ognissanti.

È in questo luogo che confluiranno nel 1948 anche i 5mila volumi del “Ricca”, fino allora dislocati nella casa della famiglia, nell’attuale via Dante. Negli anni Sessanta e Settanta si registreranno altri spostamenti, prima nel salone Lamberti e poi, per ragioni tecniche, nell’ex filandone di via Pietrasanta, andando a occupare il sotterraneo e il pianoterra. Nel 1994, quando la Regione imporrà di adottare il sistema di catalogazione Dewey, che richiede di suddividere le opere per genere e non per dimensioni dei volumi, si decise di traslocare nella sala delle conferenze dell’ex Ospedale Soave, passato vent’anni prima nelle disponibilità del Comune.

Alcuni dati statistici

Queste, per sommi capi, le vicende storiche più significative dell’antica biblioteca “Popolare – Luigi Ricca”il cui successo si può ora condensare in pochi numeri significativi che caratterizzano la sua storia recente, messici gentilmente a disposizione dai responsabili operativi della struttura: Elena Bandirali (responsabile dell’ufficio biblioteca e laureata in biblioteconomia), con le bibliotecarie Alessandra Cantoni, Emanuela Bassi e Mariagrazia Bergamaschi. Con riferimento al 2023 si sono registrati ben 11.843 prestiti da banco (circa mille ogni mese), tornando quindi ad avvicinarsi ai numeri del periodo pre-Covid. I prestiti interbibliotecari sono stati 2.679, mentre ben 10.616 utenti hanno oltrepassato la sua soglia. I 1796 nuovi libri acquistati nel corso dell’anno hanno portano il patrimonio complessivo di questa biblioteca a quasi 93 mila volumi, ben distribuiti su una superficie complessiva di circa 450 metri quadri con l’ausilio di grandi scaffalature e tecnologiche soluzioni per facilitare la centralità della lettura.

Un altro dato interessante riguarda il numero delle postazioni per lo studio, ben 38 suddivise fra sala ragazzi e sala consultazione, molto apprezzate sia da studenti universitari durante le sessioni di esami, sia da ragazzi delle scuole medie soprattutto per lavori di gruppo. Per tutto questo, il Comune spende complessivamente circa 180mila euro l’anno (sempre dati relativi al 2023), cifra che comprende i costi del personale, l’acquisto di libri e periodici nonché la quota di adesione al sistema bibliotecario del Lodigiano. Ma, al di là dei pure interessanti dati statistici, ciò che caratterizza questo luogo sono le innumerevoli attività e iniziative “inventate” per riavvicinare soprattutto i bambini e i ragazzi alla vita della biblioteca, particolarmente utile dopo il blackout pandemico. Già dall’anno scolastico 2021/22, e fino a quest’anno, grazie ai bandi della Fondazione Cariplo, sono state innumerevoli le iniziative svolte per le scuole dell’infanzia e le secondarie di primo grado con progetti ad hoc che hanno coinvolto centinaia di alunni.

«Per il prossimo anno scolastico - informa Alessandra Cantoni, laureata in filologia moderna e presente in questa biblioteca da alcuni anni - grazie al supporto della Fondazione Comunitaria di Lodi, sono in programma molte attività che coinvolgeranno per la prima volta anche classi delle secondarie di secondo grado». Visite alla biblioteca da parte delle scolaresche, letture animate per l’infanzia, il progetto “Biblioteca in classe”con la consegna nelle varie scuole di libri calibrati sulle esigenze dei piccoli lettori, caccia al libro e percorsi d’information literacy per formare lettori consapevoli e attenti all’autorevolezza delle fonti; tutto ciò rappresenta solo una piccola parte delle attività svolte con l’impegno diretto del personale di questa struttura.

Molta proficua la collaborazione delle bibliotecarie con il Liceo Novello di Codogno per le attività che vanno sotto la denominazione di Percorsi per le Competenze Traversali e l’Orientamento (PCTO). Attività che, nel corso degli ultimi anni, si sono concretizzate con l’esecuzione dei booktrailer, condivisi poi sui canali social della biblioteca, con un progetto di ricerca sulle marche tipografiche di alcuni esemplari del XVI secolo presenti nel Fondo antico, andando poi a realizzare anche delle video animazioni su questa esperienza. Per finire sono stati anche protagonisti di due visite guidate al Fondo antico aperte alla cittadinanza. «Accanto al PCTO - illustra ancora Alessandra Cantoni - la biblioteca ospita anche studenti universitari per lo svolgimento del tirocinio. Negli ultimi anni si sono occupati della valorizzazione dei libretti d’opera, dello spoglio del periodico Il Po, della nuova linea editoriale dei profili social della biblioteca e della trascrizione su pc del volume di Goldaniga, Memorie storiche di Codogno».

La Commissione Biblioteca e le attività collaterali

Ugualmente prezioso e fondamentale il contributo alla programmazione portato avanti dalla Commissione Biblioteca, diretta negli ultimi tre anni da Francesco Dionigi con il contributo di altri sei membri di nomina comunale. «Con la Commissione Biblioteca - conferma l’assessore alla cultura, Silvia Salamina - stiamo portando avanti progetti di primaria importanza per cercare di ampliare ancora di più l’offerta culturale a disposizione dei cittadini». In effetti, non si contano le iniziative proposte dal 2021 fino a oggi. Dalla versione on line di Libriamo con la presentazione di libri di autori locali e non, alla rassegna Leggiamo lodigiano che, nel periodo autunnale, prevede quattro incontri con alcuni autori, al premio Grande lettore, un riconoscimento ai lettori più assidui, per finire con spettacoli teatrali fra cui la rappresentazione delle Avventure di Pinocchio per le classi primarie e per le ospiti delle RSA presenti nella cittadina.

Fra tanto attivismo non si può ignorare il premio letterario intitolato a “Anna Vertua Gentile”, anch’esso organizzato operativamente dal personale della biblioteca su impulso della Commissione. «Scrittrice versatile e autrice di numerose novelle, commediole e romanzi d’amore –-scrive Silvia Cabrini nel volume “Le scuole dei nonni”, realizzato dall’UNI3 di Lodi e pubblicato da PMP Edizioni - scrisse ben 150 opere rivolte non solo all’adolescenza, ma anche a carattere didattico e narrativo che testimoniano la sua competenza in campo pedagogico». Ancora oggi la scuola primaria costruita nel 1914 e a lei ufficialmente intitolata nel 1931 è frequentata dai bambini di Codogno. Il bando per la partecipazione alla 17esima edizione di questo importante premio letterario a lei intitolato uscirà nel prossimo mese di ottobre e qui sono certi che si registrerà l’abituale successo con centinaia di testi provenienti da molte regioni italiane e anche dall’estero.

Il fondo antico

La biblioteca “Popolare-Ricca”, pur non essendo riconosciuta come biblioteca di conservazione possiede 1.138 volumi antichi e fondi di particolare importanza (giornali e spartiti musicali), spesso oggetto di consultazione da parte di studiosi e ricercatori provenienti anche dall’estero. Manoscritti, incunaboli, cinquecentine, seicentine e settecentine, insieme con alcune “prime edizioni”, rappresentano il “tesoro” di questa biblioteca, gelosamente custoditi chiusi a chiave in armadi blindati ma, purtroppo, in locali non climatizzati. Grazie al contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi e di alcuni benefattori del territorio, nel corso del 2023 sono stati restaurati ben 15 volumi appartenenti a questo speciale Fondo, andando poi anche a realizzare un seminario sulle tecniche di restauro adottate, seguito da un laboratorio pratico, che hanno riscosso un notevole successo fra i numerosi partecipanti all’evento.

Per terminare, possiamo affermare che il segreto del suo successo sta sì nei numeri e nella sua storia ma anche nell’azzardo della scelta di investire in una struttura, cara ai codognesi, in cui si crea cultura e si condivide conoscenza. Non solo come biblioteca intesa come luogo di conservazione dei libri con spazi dedicati al gioco per attrarre i ragazzi alla lettura, ma anche luogo immaginato come una cittadella della cultura ove le persone s’incontrano e imparano ad essere parte di una comunità. In definitiva un luogo di socializzazione e di utilizzo intelligente del tempo libero, una casa per tutto ciò che ha un interesse e un contenuto culturale. È tenendo presente queste coordinate che l’amministrazione comunale di questa capitale della Bassa si è mossa nel passato e si sta muovendo tuttora con progetti che possono ulteriormente valorizzarla. Risalgono al 1998 i primi consistenti interventi di ristrutturazione dell’ala ovest del vecchio “Soave”, grazie ai quali la biblioteca ha trovato la sua sistemazione definitiva, andando a occupare circa 900 metri quadrati di superficie e riservandone la metà al servizio pubblico.

Il nuovo progetto

Ora è prossimo l’avvio di un progetto per la ristrutturazione dell’ala est del vecchio ospedale che, grazie a consistenti finanziamenti regionali, prevede l’allestimento di spazi per eventi culturali mettendo mano anche alla riqualificazione delle ampie aree esterne e dell’antica recinzione in metallo, con un occhio di riguardo per il risanamento dell’affascinante colonnato. Chissà se tutto ciò possa preludere anche a ripensare l’entrata della biblioteca, ora in un angolo infelice dell’ala ovest, spostandola proprio nella parte centrale dell’edificio, sotto la cupola del “Soave”. Perché anche l’occhio vuole la sua parte.

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