Codeluppi in autostrada a 260 km/h: «Le scuse non bastano»
SAL Il caso torna d’attualità nell’assemblea dei soci, Delmiglio chiede che il presidente si faccia promotore di una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale nelle scuole del Lodigiano
Vanno bene le scuse, ma ora si trasformi un grave errore in un’occasione positiva: il presidente si faccia promotore di una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale nelle scuole del Lodigiano. È la richiesta arrivata dal sindaco di Casale Elia Delmiglio mercoledì sera nel corso dell’assemblea dei soci di Sal – Società acqua lodigiana. La riunione è partita con il confronto sulla vicenda del presidente di Sal Vittorio Codeluppi, espresso dal Pd, che in agosto si era ripreso alla guida della sua Porsche su un’autostrada tedesca a 260 chilometri orari e l’aveva trasmesso sui suoi social. Le polemiche erano state immediate soprattutto da parte degli amministratori del centrodestra, ma non solo, e avevano avuto un’eco mediatica importante anche a livello nazionale. Il cda della società pubblica (i soci sono i Comuni e la Provincia di Lodi) aveva subito aperto un percorso interno chiamando in causa l’Organismo di vigilanza. Nel corso dell’assemblea, condotta da tutti su toni pacati, è stato reso noto l’esito dell’istruttoria, conclusa con la raccomandazione al presidente di evitare simili atteggiamenti e al cda di stabilire una policy per l’utilizzo dei social, oggi non prevista. «Ho rinnovato le mie scuse per avere urtato le tante diverse sensibilità, come peraltro avevo fatto subito nell’immediatezza della polemica – spiega il presidente di Sal Vittorio Codeluppi -. Conseguenza sulla società non ci sono state e non ci sono». Davide Vighi, sindaco civico di Caselle Lurani, tra i firmatari della lettera ad agosto, ha spiegato: «La nostra posizione non è strumentale, ma il ruolo pubblico e quello privato non si possono scindere in maniera netta, soprattutto quando le azioni della politica e di ciò che ne è sua espressione finiscono sotto la lente d’ingrandimento mediatica. Ho apprezzato le scuse e il lavoro del consiglio, anche se avrei preferito un confronto più tempestivo».
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