
Braccio di ferro tra Comune e sala bingo sugli orari
Lodi Il sindaco ha firmato un’ordinanza per limitare l’apertura fino a mezzanotte nel fine settimana a causa di lamentele dei residenti per schiamazzi e disagi. Il gestore ha fatto ricorso al Tar.
Da un lato il Comune, che ha deciso di limitare gli orari di apertura, al massimo fino alla mezzanotte e solo il sabato e la domenica per scongiurare schiamazzi e disagi per i residenti Dall’altro il gestore privato, che si ribella e fa ricorso. È braccio di ferro tra Palazzo Broletto e il privato gestore di un’attività di una sala bingo in città bassa. E la questione è destinata a finire nelle aule del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia. Tutto nasce dall’ordinanza firmata dal sindaco di Lodi Andrea Furegato il 4 luglio, rivolta espressamente all’attività, al centro di un esposto dei residenti di uno stabile di via Defendente per «schiamazzi, urla, comportamenti molesti e situazioni di insicurezza, che compromettono il riposo e generano disagio prolungato». Situazioni che, come spiegato nell’ordinanza, «possono determinare impatti negativi sul contesto urbano e sociale, incidendo in particolare su soggetti vulnerabili e minori». Da qui la scelta di limitare gli orari, dando la possibilità all’attività di tenere aperte le serrande nelle giornate dal lunedì al venerdì tra le 14 e le 23, mentre per il sabato e la domenica la finestra oraria si estende tra le 10 e le 24. Gli orari sono individuati come limite massimo di apertura e la premessa è che l’ordinanza comunale del 2014 prevede orari massimi di apertura fino alle 2 per gli esercizi pubblici tradizionali e fino alle 3 per i locali notturni, ma non disciplina gli orari della sale giochi e delle sale bingo e quindi il caso specifico dell’attività finita al centro dei rilievi dei residenti. «Nel ricorso al Tar vengono contestate una serie di motivazioni tecniche e viene richiesta la sospensiva sostenendo che non ci siano prove del particolare disturbo arrecato alla cittadinanza e che non vi fossero quindi motivi per l’emissione dell’ordinanza - spiega l’assessore agli Affari Legali Manuela Minojetti - : il Comune di Lodi si costituirà in giudizio difendendo la scelta della riduzione di orario motivata dalla necessità di ridurre i disagi lamentati dai residenti in orario notturno generati da persone che stazionano fuori dalla struttura e che si sono rese protagonista di discussioni e in un caso anche di una lite. La tutela della quiete pubblica è un aspetto che ha indotto, dopo le segnalazioni, all’adozione della misura. Non escludiamo che ci possano essere interlocuzioni con la società che gestisce l’attività per garantire controlli finalizzati alla tutela del riposo dei cittadini». Il primo passo è fissato per il prossimo 8 settembre, per l’udienza dedicata alla richiesta di sospensiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA