Anziani a Lodi, sono 3.500 gli over 65 che vivono soli

Si tratta soprattutto di donne, gli ultra 80enni che non hanno nessuno sono più di 1.600

La sfida è epocale e sta tutta nei numeri, che celano poi nomi, cognomi, storie e bisogni. Sono 11.571 gli over 65 che vivono oggi a Lodi, su una popolazione che conta complessivamente - secondo i dati Istat di giugno 2023 - 44.847 persone. E sono 3534 i residenti che con più di 65 anni che vivono soli oggi. In larghissima maggioranza si tratta di donne - sono 2558 rispetto ai 976 anziani soli - e 1669 persone hanno più di 80 anni. I dati statistici sono del Comune di Lodi, a cui abbiamo chiesto anche come l’amministrazione sia in campo per assicurare i servizi. Degli 11571 over 65 residenti in città, 7619 hanno un’età compresa tra i 65 e i 79 anni e a vivere soli in questa fascia di età sono 1865 persone. Gli ultra 80enni, complessivamente, sono 3952, di cui appunto 1669 sono soli. L’obiettivo del sistema integrato di interventi e servizi a carattere sociale a cui l’amministrazione lavora, spiegano dal Broletto, è sostenere e favorire l’autonomia delle persone anche per rendere il più possibile diffusa la loro permanenza nell’ambiente familiare. «Sono sempre più convinta - spiega l’assessore al Welfare del Comune di Lodi, Simonetta Pozzoli - che le nostre strutture di assistenza sono eccellenze di cui andare fieri e orgogliosi e che si impegnano ogni giorno con dedizione per garantire a chi ne ha bisogno il massimo della qualità nella gamma dei servizi offerti. Senza dubbio è un lavoro quotidiano difficile, delicato e con tanti ostacoli da superare per giungere all’obiettivo: dare ai nostri anziani servizi e strutture in linea con la modernità e all’avanguardia». Nel corso di questi mesi, aggiunge Pozzoli, «abbiamo affrontato la situazione cercando di costruire quella “rete” di servizi chiamata a promuovere strategie di azione tese a generare benessere, a prevenire gli stati di disagio, curare le malattie, combattere l’emarginazione, al fine, appunto, di elevare la qualità della vita delle persone meno giovani attraverso la valorizzazione della partecipazione nella società». Tra le azioni messe in atto la riapertura del Centro Anziani, dopo tre anni di chiusura, le iniziative di sensibilizzazione e tutela anti-truffe, quelle per lo svago, dalla colonia estiva alla Caccialanza al soggiorno marino, il trasporto sociale assicurato grazie all’Auser. «Occorre potenziare i servizi territoriali per renderli più flessibili, accessibili e attivabili in tempi adeguati all’insorgere del bisogno - sottolinea Pozzoli -, in una logica di sistema/filiera in grado di connettersi con le risposte già attive e con le risorse informali della comunità. Mi riferisco, ad esempio, all’intercettazione precoce e alla presa in carico di situazioni di fragilità che riguardano gli anziani e le loro famiglie non ancora in carico ai servizi o che non trovano risposta all’interno dei servizi codificati. E non va dimenticata l’area della non autosufficienza. E dalla partecipazione come partner al bando Welfare in Aeging di Fondazione Cariplo, dovrebbero emergere oltre 450.000 euro in termini di erogazione di servizi».

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