A Lodi inaugurato il murales per la Liberazione, un simbolo dell’antifascismo

RESISTENZA L’opera realizzata in via Visconti, proposta dal Coordinamento 25 aprile

Lodi

C’è un «segno permanente di gratitudine verso la Resistenza» in città, su via dei Visconti.

Come nuovo «simbolo dell’antifascismo a Lodi, come nuovo Belfagor, perché oggi più che mai abbiamo bisogno di rinsaldare la memoria».

Svelato ufficialmente ieri mattina, il murales voluto dal coordinamento 25 aprile (Anpi di Lodi, Antifa Lodi, associazione culturale Adelante, Fiab Lodi Ciclodi, Libreria Sommaruga, Progetto Pretesto, Rumorossə) per celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione. «Da cinque anni cerchiamo di animare la memoria della Resistenza e questo è forse il monumento più importante e visibile che portiamo alla città - ha spiegato Michele Merola, per il Coordinamento - : il gruppo di partigiani raffigurato rappresenta tutte le donne e gli uomini che hanno contributo alla Liberazione dell’Italia e in particolare ci sono poi Angela Borla, staffetta partigiana e protagonista degli scioperi nel 1043, ed Edgardo Alboni, fondatore e comandante della 174a Brigata Garibaldi con il nome di battaglia di «comandante Nemo», già sindaco di Lodi e deputato, che rappresentano due protagonisti della Resistenza nella nostra città».

Due persone «così rilevanti che non avevano incredibilmente nessun ricordo ufficiale in città e siamo orgogliosi di portare qui la loro storia: la nostra volontà - ha aggiunto Merola - è far sì che chi passa in questa strada trafficata, si chieda chi sono queste persone e possa cercarle».

I ringraziamenti sono andati agli artisti Pietro, Soba, Vittorio, Eliana e Alessandro che hanno «donato le loro capacità a noi e alla città» e a tutti i donatori che hanno contribuito.

Il grazie al coordinamento è arrivato dalla vicesindaca Laura Tagliaferri (presente anche l’assessore alla Partecipazione Mariarosa Devecchi), per «questo regalo bellissimo che avete fatto alla città e per tutto il lavoro che state facendo per tenere vivo il valore dell’antifascismo», ma anche per il lavoro per costruire un «messaggio importante e condiviso».

Perché «se c’è una cosa che non dobbiamo fare è dare alibi ai fascisti e a chi non si riconosce nei valori dell’antifascismo - ha aggiunto Tagliaferri - : essere antifascisti non è una scelta, è la base della nostra democrazia. Chi si chiama fuori, se ne assume la responsabilità».

Tagliaferri ha anche aggiunto che è intenzione dell’amministrazione dedicare a Borla e Alboni un luogo fisico in città, tramite un’intitolazione.

Presenti alla cerimonia anche alcuni familiari dei due protagonisti della Resistenza lodigiana, tra cui la figlia di Alboni, Fiorella, e i pronipoti di Gorla, a cui l’Anpi ha destinato, con riconoscenza, le tessere Anpi ad honorem in memoria di Borla e Alboni.

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