«Non si trova più manodopera per i nostri campi: dobbiamo avvicinare i giovani»

È allarme manodopera nei campi. Per creare una nuova visione e un nuovo racconto del settore primario, per renderlo attrattivo, per reperire lavoratori disponibili e qualificati, occorre ripartire dalla scuola e dall’università. La sezione di Milano Lodi Monza Brianza - presente al convegno “Lavoratori agricoli cercasi”, promosso dall’organizzazione agricola nazionale a Palazzo della Valle, a Roma, il 21 giugno scorso, alla presenza del Presidente nazionale Massimiliano Giansanti, delle principali sigle sindacali di settore e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone - condivide le preoccupazioni e le difficoltà che affliggono il mercato del lavoro agricolo nazionale in cui è sempre più difficile reperire personale specializzato, al passo con l’evoluzione digitale e tecnologica dell’agricoltura 5.0, in grado di adattarsi alle esigenze dei flussi produttivi che seguono i cicli biologici e si intensificano in alcuni periodi dell’anno. A queste sfide si aggiungono i costi del lavoro troppo elevati (un esempio sono le aliquote Inali al 14% per tutti gli addetti, indipendentemente dal rischio professionale), gli adempimenti burocratici complessi, le incertezze legate al decreto flussi per l’assunzione di manodopera straniera a cui negli anni si è fatto ampiamente ricorso per tamponare le carenze croniche.

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