LODI Immigrazione, «si continua a parlare di muri, blocchi e respingimenti»

«Dopo 30 anni siamo ancora fermi a trattare il tema come un’emergenza», «il fenomeno va gestito bene, a vantaggio degli stessi emigranti, l’alternativa è la xenofobia»

Continua a stupirci la superficialità con la quale la politica italiana seguita a trattare il tema dei migranti, e facciamo veramente fatica a capire come, dopo trent’anni dall’arrivo del mercantile Vlora al porto di Bari, nel nostro paese si sia ancora fermi all’emergenza, all’invasione, a seminare un senso di paura da capitalizzare in senso elettorale, e non si riesca a fare quel salto di qualità e di pensiero necessari per affrontare l’epocale tema delle risposte da dare a decine di milioni di persone che, in tutto il mondo, sono in cammino per cercare una vita migliore, un futuro più certo, un destino più sicuro di quello che li aspetta nei loro paesi di origine. Non che le cose stiano meglio in altri paesi, si continua a parlare di muri, di blocchi, di respingimenti e sono ben poche le nazioni che hanno costruito un pensiero ed una politica positivi e lungimiranti su questo tema.

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