«La tutela del lupo ha favorito il suo proliferare, senza considerare i danni al mondo agricolo»

Non si può imporre a tutti un mondo bucolico che non esiste

Egregio Direttore, di recente ho partecipato a un convegno dal titolo “Gli animali selvatici belli da vedere ma anche fonte di problemi, come evitarli” organizzato dall’Ats di Milano. Fin dall’inizio ho capito che esistono due modi diversi di valutare il problema: quello agricolo e quello cittadino. Il mio logicamente risulta essere il primo: tanti animali selvatici (volpi, cinghiali, nutrie, piccioni ecc) recano danni economici enormi all’agricoltura distruggendo raccolti, danneggiando le rive delle rogge e invadendo le superfici coltivate: pensate che le gallinelle d’acqua vanno a covare in mezzo ai campi! Ma quello che più preoccupa qui in pianura è l’arrivo del lupo, durante il convegno ho scoperto che dietro a questo animale c’è un grande interesse soprattutto economico. Negli anni infatti sono stati stanziati fondi pubblici per il “progetto lupo” pari a circa 20 milioni di euro . La denominazione è LIFE-WOLF-ALPS. Il risultato è che in Italia sono censiti oltre 3.500 lupi, quando in tutta la Francia ce ne sono 600, e nel resto dell’Europa altrettanti.

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