«La lotta al patriarcato non è lo strumento per combattere i femminicidi»

Buongiorno, vorrei condividere alcune riflessioni su alcuni recenti fatti di cronaca che hanno visto ragazze e bambine come vittime. Ho visto e partecipato a molte manifestazioni e ho sperato che quella di Roma del 25 novembre scorso per Giulia Cecchettin avesse lasciato un segno nella nostra società e impresso una svolta contro la violenza nei confronti del genere femminile, evitando almeno che i rei di violenze siano scarcerati anzitempo perché obesi o per altre ragioni francamente inaccettabili o che si giudichi con clemenza un violento perché in uno stato emotivo particolare o condizionato dalla sua cultura. Non credo che la lotta al patriarcato sia l’argomento giusto né per abbattere il governo Meloni né per combattere i femminicidi o la violenza sulle donne. La sinistra mi ha delusa profondamente, sono anni che usa come una clava la questione femminile, strumentalizzando l’argomento contro il governo di turno. Alle tante dichiarazioni e manifestazioni, che ho assolutamente condiviso, non sono mai seguiti dei fatti concreti: la maggioranza delle norme contro la violenza sulle donne sono state prese da governi di centro destra con l’unica eccezione della legge 69 del 2019 (Governo Conte 1) che istituisce il cosiddetto Codice rosso. Ho sperato, ma sono ancora una volta delusa: ho letto che uno dei violentatori delle cuginette di Caivano (di 10 e 12 anni che sono state chiamate ragazzine da alcuni giornalisti e non bambine come sarebbe giusto) è stato scarcerato nonostante il parere contrario della Procura, perché il gip confida in “un’adeguata capacità auto contenitiva” perché il violentatore, che ha “un ritardo mentale di grado medio con difficoltà di apprendimento”, sarà lontano “dal contesto territoriale di profonda incuria”. Andrà in Veneto da un parente disposto a ospitarlo se poi lascerà i domiciliari e reitererà simili violenze in un altro luogo e contesto ce ne faremo una ragione. Nessuno ha manifestato, non ho intercettato alcun talk sull’argomento, peccato! È un’ulteriore conferma di quello che per me è un vero scandalo: ci lasciamo manipolare da chi non ha proprio a cuore le donne dietro a slogan che verranno presto dimenticati e non ci scandalizziamo per la centralità dei i diritti dei rei o per il loro percorso verso la redenzione, mentre la tutela della vittima e delle potenziali vittime non interessa. Le posizioni ideologiche sono inutili quando si dibatte di violenza sulle donne: abbiamo visto come questa non conosce limiti legati all’età, al reddito, all’istruzione, alla fede o alle preferenze politiche. Queste posizioni ideologiche sono anche palesemente contraddittorie, mi chiedo quanti pensano veramente che la Palestina o il mondo islamico siano liberi dal patriarcato. La religione Cattolica ha sicuramente spazi di miglioramento, ma mi sento di affermare che il clima nei confronti delle donne è nettamente migliorato nel corso degli ultimi 50 anni.

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