«Da Osvaldo a Casale: barba, capelli e spremuta di buonumore»

Il contributo di Graziano Majavacchi

Appena varcata la soglia della porta a vetri, il saluto di Osvaldo, 75 anni e non sentirli, (detto “Lalo” da tutti noi) è, ormai da decenni sempre lo stesso; con tono di voce deciso ed un sorriso un po’ “gengivale”, da orecchio a orecchio, risuona un deciso “ciao, facia bela!”. E, nel corso degli anni, questo modo di dire è diventato un vero e proprio “marchio di fabbrica” della sala da barbiere più antica di Casalpusterlengo. Il negozio aveva visto la luce, sempre in via Marsala, già nei primi anni ’30 del secolo scorso, per iniziativa del padre, Alberto Dosio, nato a Casalpusterlengo nel 1913. Era stato gestito, durante la lunghissima parentesi della II Guerra mondiale, dalle nipoti Rosanna e Rina Dosio. Al ritorno nel 1946 dal servizio militare, papà Alberto - che aveva “servito”, in quel di Napoli, nientedimeno che il re Vittorio Emanuele III di barba e capelli - riprendeva la sua attività in prima persona, spinto dalla irrefrenabile passione per un mestiere che sentiva suo fin da ragazzo. “Ero nato per fare il barbiere”, amava ripetere spesso e volentieri mentre lavorava. Nel 1960, si era poi trasferito al numero 49 della stessa via, inaugurando così il nuovo negozio, rimasto, da allora, fondamentalmente uguale fino ai giorni nostri. Affiancato dal giovanissimo figlio Osvaldo, che aveva iniziato al nobile mestiere, mandato a farsi le “ossa” prima a bottega a Piacenza, poi a scuola di taglio, a Milano. Anni impegnativi e giornate lunghissime, senza orario, quando si lavorava anche la domenica. Nello scorrere del tempo, da padre in figlio, i clienti del salone sono diventati quasi tutti amici, trasformando così il negozio in un vero e proprio punto di riferimento per tutta la cittadina.

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