Infermiere in Iraq per aiutare i bimbi sfregiati dalle ustioni

TRIBIANO Alberto Diazzi ha partecipato a 165 interventi in soli dieci giorni, una missione con Emergenza Sorrisi

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Dieci giorni in Iraq, insieme ai volontari di Emergenza Sorrisi. Dieci giorni, 165 interventi chirurgici su bambini e giovani sfigurati da malformazioni e gravi esiti di ustioni invalidanti. Alberto Diazzi, trentun anni, infermiere tribianese, lunedì è tornato in Italia. L’aereo è atterrato alle 22.40 a Malpensa. Era partito il 23 ottobre con tre colleghi da Milano e altri tredici da Roma per la sua prima missione in qualità di volontario medico specializzato. Una missione che lo ha portato in una terra che ancora risente degli effetti lunghi della devastazione. «Appena arrivi – racconta – ti accoglie un silenzio denso. Poi vedi la folla dei genitori con i figli in braccio, aspettano ore, giorni. Tutti sperano in un posto nella lista degli interventi». Lui lavora all’ospedale Niguarda di Milano, in chirurgia d’urgenza. Si è laureato nel 2018 alla Statale. Da allora il desiderio: partire, mettere le mani dove la medicina e le cure specialistiche sono per tanti ancora un lusso.

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