Trent’anni fa la fine della Dc, i cattolici restano senza casa

L’editoriale del direttore del «Cittadino» Lorenzo Rinaldi

Nel 1943, ottant’anni fa, un gruppo di intellettuali cattolici elaborava il Codice di Camaldoli, che guardava all’Italia del Dopoguerra e che ha rappresentato una delle basi ideologiche su cui è stata costruita la Democrazia cristiana. Il 26 luglio 1993, trent’anni fa, al palazzo dei congressi dell’Eur, la Costituente della Democrazia cristiana decretava la fine del partito, rimasto al potere in Italia ininterrottamente per mezzo secolo, e la confluenza in un nuovo soggetto politico, il futuro Partito popolare italiano. La storia dirà, tre decadi dopo, che lo scioglimento della Dc è stato solo un momento, arrivato all’interno di un percorso già avviato da tempo, che ha condannato i cattolici se non proprio alla irrilevanza politica quantomeno a un forte ridimensionamento.

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