
Lodi
“Che bell’età!”. A molti di noi è capitato qualche volta di pronunciare questa frase, o anche solo di pensarla, mentre guardiamo sciami di adolescenti ridenti e vocianti. Il pensiero generalmente è mescolato a una nota di nostalgia per la nostra età che fu, accompagnata anche da un retrogusto di invidia nei confronti di un’età su cui si appiccicano spesso frettolosi post-it di spensieratezza, libertà a manciate e tanto tempo davanti a sé per inventare la vita.Spesso riandiamo alle nostre speranze di allora, che ora derubrichiamo come “sogni giovanili”: per mitigare il dolore del loro svaporare in orizzonti che non sentiamo più per noi? E ci corazziamo nel nostro “pragmatismo”, termine dietro cui spesso mascheriamo l’amaro del non essere riusciti a far nascere nemmeno un pezzettino di ciò che ritenevamo bello ed importante per dare sapore alla vita. È spesso con questi pensieri inconsci che guardiamo appunto agli adolescenti, arrabbiandoci anche quando vediamo che sembrano non dare importanza a quel tesoro prezioso di tempo, energie, vitalità e sogni ancora tutti impacchettati che sono la nostra invidia. Eppure i dati sfatano questo mito che pervicacemente ci ostiniamo a ripetere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Renato Bucci
2 anni, 2 mesi
I giovanni hanno mezzi e possibilità che nessuna altra generazione prima della loro ha avuto MAI! Per sfruttare questo ben di Dio loro ci devono mettere quella che un tempo si chiamava "fatica". E qui, ahimè, cascano molti asini.
Mabi71
2 anni, 2 mesi
Ho sempre cercato di osservare i miei figli , x capire se andava tutto bene... Ora che sono grandi , parlando con loro, mi accorgo che alcune loro situazioni mi sono completamente sfuggite. Non è possibile sapere tutto quello che provano, ma dobbiamo costruire un rapporto tale x cui in caso di bisogno possano rivolgersi a noi genitori senza paura.
Pietro Moggi
2 anni, 2 mesi
Suicidi ma non solo, e a volte ultimo capitolo di altre vicende. Violenza e bullismo, giochi e scommesse da brividi. Ma dai videogiochi alle serie tv si vede molta violenza, per non parlare di quello che gira sui 'social networks'. Tutto a norma di legge, contenuti gestiti o prodotti da multinazionali. Il cotechino va mangiato, non tagliato a fette per coprirsi gli occhi.