Suicidi tra gli adolescenti, cosa possono fare gli adulti?

“Che bell’età!”. A molti di noi è capitato qualche volta di pronunciare questa frase, o anche solo di pensarla, mentre guardiamo sciami di adolescenti ridenti e vocianti. Il pensiero generalmente è mescolato a una nota di nostalgia per la nostra età che fu, accompagnata anche da un retrogusto di invidia nei confronti di un’età su cui si appiccicano spesso frettolosi post-it di spensieratezza, libertà a manciate e tanto tempo davanti a sé per inventare la vita.Spesso riandiamo alle nostre speranze di allora, che ora derubrichiamo come “sogni giovanili”: per mitigare il dolore del loro svaporare in orizzonti che non sentiamo più per noi? E ci corazziamo nel nostro “pragmatismo”, termine dietro cui spesso mascheriamo l’amaro del non essere riusciti a far nascere nemmeno un pezzettino di ciò che ritenevamo bello ed importante per dare sapore alla vita. È spesso con questi pensieri inconsci che guardiamo appunto agli adolescenti, arrabbiandoci anche quando vediamo che sembrano non dare importanza a quel tesoro prezioso di tempo, energie, vitalità e sogni ancora tutti impacchettati che sono la nostra invidia. Eppure i dati sfatano questo mito che pervicacemente ci ostiniamo a ripetere.

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