Scuola di San Donato distrutta dai vandali, serve una seria riflessione

Il commento di Marco Ostoni

L’episodio più eclatante, ma purtroppo soltanto l’ultimo di una lunga serie in tutto il Sudmilano, si è verificato qualche giorno fa in una scuola media di San Donato, dove ignoti teppisti hanno letteralmente distrutto aule e arredi, impedendo per ben due giorni al plesso di funzionare regolarmente. La vicenda ha avuto un’importante eco mediatica; l’amministrazione comunale e la dirigenza scolastica si sono mosse di comune accordo per ripristinare la funzionalità della scuola, cogliendo l’occasione anche per rivolgersi alle famiglie e alla comunità tutta, auspicando un’alleanza educativa più salda diretta a evitare che simili episodi tornino a verificarsi. E proprio quest’ultimo aspetto è quello su cui è bene soffermarsi, provando a riflettere a fondo e a più livelli, da un lato per capire “a monte” le ragioni del disagio che spinge delle persone – quasi certamente giovanissimi – a scagliarsi con violenza gratuita contro il patrimonio comune e, in particolare, contro una scuola; dall’altro per mettere in atto contromisure “a valle” in grado di riportare gradualmente la situazione sotto controllo, non limitandosi ad azioni repressive, pur importanti, per sradicare questi atti violenti.

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