Salario minimo e lavoro povero, non si può più rinviare

Il salario minimo non si farà. La proposta di legge presentata alla Camera dalle opposizioni – per una volta convergenti – è stata infatti svuotata e rovesciata dalla maggioranza attraverso un emendamento con cui si delega il governo a regolare la materia. Una volta che anche il Senato avrà approvato la legge, l’esecutivo avrà sei mesi per emanare i decreti attuativi con l’obiettivo di arrivare a un’“equa retribuzione” attraverso il potenziamento della contrattazione collettiva.

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Mangoose15

1 anno, 5 mesi

Il salario minimo è una iattura: è l'incapacità del sindacato(soprattutto CGIL) di fare il suo lavoro, ma di occuparsi di politica. Il sindacato non è nato e non deve fare politica (vedi CGIL). Una cifra minima è nelle corde di chi vuole una uguaglianza salariale (tipo URSS) senza meritocrazia, eliminando la bravura, le competenze, e gli studi, cosa che succederebbe nelle aziende dove i lavoratori sarebbero tutti parificati. E' un aumento indiscriminato dei prezzi e quindi dell'inflazione: sarebbe la scusa da parte delle aziende per aumentare i prezzi senza motivo anche in quei settori che non dovessero subire aumenti salariali della mano d'opera. I lavoratori al di fuori della contrattazione sono solo il 5% una assoluta minoranza. Il restante 95% si vedrebbe ricondotto all'interno di questa delibera vedendosi ridotti gli stipendi, o comunque vedendosi preclusi futuri aumenti , e questo i sindacati lo sanno benissimo.

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