
Editoriali / Lodi
Sabato 18 Ottobre 2025
L’inferno in terra a Rogoredo, non si può più aspettare
Il commento Se serve, si usi l’esercito, ma si agisca. In fretta
Lodi
Lunedì mattina. Ore 9.30. Il treno suburbano partito da Lodi supera la grande spianata ancora recintata che avrebbe dovuto ospitare lo stadio del Milan, nell’area San Francesco, a San Donato Milanese. È l’ultima frontiera della “provincia” prima di arrivare nella ricca Milano, direzione stazione di Rogoredo. Il convoglio rallenta, complice probabilmente un sovraffollamento sulla linea, e per raggiungere lo scalo meneghino sembra metterci un tempo interminabile. È proprio a causa di questo “disguido” che davanti ai viaggiatori, fuori dai finestrini, appare l’inferno in terra. Tende Decatlhon lungo i binari, esposte al passaggio dei convogli o nascoste tra gli arbusti, discariche a cielo aperto, catapecchie di fortuna tirate su con cartoni e assi di legno. Biciclette ammucchiate.Resti di falò.
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