La Orfeo Week, Casa Manzoni, Lodi Vecchio e Codogno: il territorio cresce con la cultura

L’appello Ai privati chiediamo un po’ più di coraggio, dal pubblico esigiamo però la capacità di rendere maggiormente evidente l’impegno di quegli imprenditori che sceglieranno di contribuire allo sviluppo culturale del Lodigiano

Nemmeno una nebbia fitta, di quelle che si tagliano con il coltello, ha impedito sabato pomeriggio che il museo archeologico di Lodi Vecchio si riempisse di autorità e semplici cittadini. Il momento è stato a suo modo storico, perché è stata inaugurata la nuova teca, contenente il corredo funerario di alcune tombe longobarde rinvenute proprio nella vecchia Laus. A fare gli onori di casa il sindaco Lino Osvaldo Felissari e il consigliere delegato all’area archeologica Federico Cantaluppi. Nelle prime file facevano bella mostra tante fasce tricolori, sindaci, vicesindaci e assessori che sono arrivati un po’ da tutto il Lodigiano per rendere solenne questo momento. A guidarle il primo cittadino di Lodi, Andrea Furegato.E poi erano presenti l’onorevole Lorenzo Guerini, la consigliera regionale Roberta Vallacchi, la vicaria del prefetto di Lodi, Roberta De Francesco, e da Graffignana l’onorevole della “fu” Democrazia cristiana Angelo Mazzola. In sala anche i sindaci di Lodi Vecchio che hanno amministrato la città negli ultimi quarant’anni e tra questi Giancarlo Cordoni, che pose le basi circa quindici anni fa per il museo archeologico di Corte Bassa. Simbolica anche la presenza della sindaca dei ragazzi di Lodi Vecchio, con tanto di fascia, quasi a simboleggiare un passaggio di testimone nel segno della cultura. A rafforzare il concetto della “giornata speciale”, basti ricordare che in sala c’erano Gabriele Barucca, Soprintendente di Mantova-Cremona-Lodi (la massima autorità dello Stato in ambito artistico, architettonico e archeologico su questi tre territori), Stefania Jorio, già funzionaria della Soprintendenza e Simone Sestito, funzionario archeologo.

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