La grande festa degli Alpini, prova superata per Lodi

Il commento di Lorenzo Rinaldi

Quando la testa del lunghissimo corteo è arrivata in piazza Vittoria, all’ombra della cattedrale, nei viali alberati dell’Isola Carolina c’erano ancora alcune centinaia di alpini che dovevano immettersi in viale Dalmazia e iniziare a sfilare. Tra di loro, il gruppo di Montichiari, che di li a poco avrebbe ricevuto la stecca dal sindaco Furegato, nei fatti il passaggio di testimone per l’edizione 2024 del Secondo raggruppamento alpini. L’imponente, festante, vociante e colorato corteo, che a passo di marcia ha abbracciato il centro della città, ha dato la dimostrazione plastica di quante penne nere è riuscita ieri ad accogliere Lodi, per una festa che è stata dell’intera città, di tutto il Lodigiano, e non soltanto degli alpini. Ci voleva davvero, per Lodi, una manifestazione di questo tipo. Ci voleva perché è andata a suggellare un periodo - settembre/ottobre 2023 - che è stato unico sotto l’aspetto degli eventi, alcuni dei quali si sono addirittura sovrapposti (ben venga questa ricchezza!) e dove la città, in vetrina grazie alle Forme del gusto e al Festival della fotografica etica, ha vissuto due momenti diversi ma ugualmente unici nella sua storia, il grande Congresso eucaristico e, appunto, l’adunata degli alpini. Senza dimenticare il Week end del Volontariato, il Palio, le visite gettonatissime alla Lodi segreta e molto, molto altro.

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