Il centrosinistra in crisi profonda a San Giuliano dopo essere uscito dalla stanza dei bottoni

Il commento di Marco Ostoni

Dopo Melegnano e San Donato Milanese, recenti reduci di cambio amministrativo (nel 2022), il nostro sguardo sul quadro politico nei centri maggiori del Sudmilano e, in particolare, sul “fronte” delle opposizioni, cade oggi sul comune più popoloso del territorio: quello di San Giuliano Milanese. Qui l’ultima tornata elettorale si è svolta nel 2021 e ha confermato alla guida della città il giovane sindaco forzista Marco Segala (oggi 35enne), rieletto a furor di popolo (con il 75,4% già al primo turno, guidando una coalizione di centro-destra affiancata da una compagine civica “pigliatutto”), dopo il successo un po’ a sorpresa del 2016, quando interruppe, con la sua vittoria contro il dem Alessandro Laurenzano, una pluridecennale esperienza di amministrazioni di sinistra. Mentre a Melegnano e San Donato negli ultimi 70 anni si sono alternate esperienze politiche di “colore” diverso, sia pure con una predominanza di amministrazioni orientate a centro-sinistra, per San Giuliano il cambio di rotta di sette anni orsono è stata un’assoluta novità, avendo la città ininterrottamente avuto, sin dal 1946, un netto orientamento di sinistra, tanto da farla soprannominare una sorta di seconda “Stalingrado lombarda” dopo Sesto San Giovanni.

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