I progressisti americani che potrebbero aiutare Trump

Elezioni presidenziali Usa con gli stessi candidati di quattro anni fa

Trump o Biden? Biden o Trump? Le elezioni americane che si terranno il prossimo novembre occupano già, da settimane, le prime pagine dei giornali. E lo fanno in un modo diverso da quello con cui lo fanno in genere. Questo perché queste saranno elezioni diverse dal solito. In primo luogo, questa volta, i nostri cugini americani non dovranno scegliere tra due leader, diversi ma forti, ma tra due leader egualmente impopolari. In secondo luogo perché questa elezione ripropone esattamente gli stessi candidati del 2020, come se niente, da quel terribile anno, fosse cambiato. Eppure, tutto è cambiato. Tutto tranne i candidati alle presidenziali. Siamo cambiati noi, segnati dalla paura della pandemia e dallo strascico di assurde polemiche che le sono nate È cambiata la politica, segnata da una polarizzazione sempre più marcata, sempre più pronta a fare a cazzotti su qualunque tema, si tratti di clima, di guerra (o, nel nostro piccolo, del televoto a Sanremo). È cambiato il mondo, segnato da due nuove guerre, una più straziante dell’altra, una più complessa dell’altra. È cambiato il clima, che ormai non sa più in che lingua dirci che lo abbiamo rotto e che chiede di essere riparato. Eppure, nonostante questi profondi cambiamenti che riguardano sia la vita quotidiana di ognuno di noi, sia i grandi temi del mondo, i due principali partiti politici di quella che è la più importante potenza del mondo non sono cambiati di una virgola. Uno propone lo stesso leader del 2016 (una vita fa) e l’altro propone lo stesso leader del 2020 (mezza vita fa). In terzo luogo, a rendere anomale queste elezioni, è la differenza di caratura tra i due leader. Donald Trump, che in vita sua ha fatto politica solo per quattro anni, ha dimostrato, in ogni occasione gli si sia presentata, sia da candidato che da presidente, di non avere nessun interesse per il ruolo di presidente e per l’amministrazione, di fatto intestandosi l’amministrazione più inconsistente di sempre dal punto di vista legislativo (pochissime le norme approvate nei suoi anni), e la più divisiva e opaca dal punto di vista politico. Joe Biden, invece, nonostante l’età, ha portato a casa risultati enormi, con una politica solerte e instancabile, capace di mettere in atto l’agenda più efficace degli ultimi decenni, in grado di rivoltare come un calzino gli interi Stati Uniti, dalla sanità alla scuola, dai diritti delle minoranze alle politiche industriali.

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