«Hiroshima e Nagasaki furono un messaggio per Stalin»

IL COMMENTO «La tesi classica, che la storiografia americana ha propagato per decenni, riporta che la decisione di sganciare le due bombe atomiche, per quanto assai sofferta, fu necessaria»

Lodi

Il 6 giugno 1945 il generale e aviatore Paul Tibbets sganciò la bomba atomica “Little Boy” sulla città di Hiroshima. L’ordigno esplose a 580 metri dal suolo e provocò la morte istantanea di circa 80 mila persone. Il 90% degli edifici fu abbattuto. Le vittime nel corso dello stesso anno salirono a circa 140 mila, per effetto di ustioni, ferite e radiazioni. Tre giorni dopo toccò a Nagasaki. La bomba “Fat Man” fece 40 mila morti immediati, 80 mila alla fine del 1945. Più del 40% della città fu distrutta.

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