Elly Schlein ha vinto perché ha detto cose nuove

Il commento del direttore de «il Cittadino» Lorenzo Rinaldi

Domenica 26 febbraio un milione di votanti ai gazebo delle primarie del Pd ha ribaltato il risultato che nelle settimane precedenti avevano consolidato circa 150mila iscritti dei circoli, eleggendo a sorpresa Elly Schlein alla segreteria del partito. Un esito di questo tipo non si era mai verificato nella pur breve storia del Partito democratico.Non mi interessa tanto valutare cosa succederà ora negli equilibri interni fra sinistra e mondo cattolico, non credo che andremo incontro a una spaccatura tale da determinare la morte del partito per come era stato pensato nel 2007 (la “somma” di Ds e Margherita). La vittoria di Elly Schlein e soprattutto le modalità di come essa è maturata meritano però due considerazioni. La prima riguarda la crisi di rappresentatività dei partiti vecchio stampo. Al momento il Pd è il partito maggiormente radicato nel Paese attraverso migliaia di circoli, la vittoria di Elly Schlein dice però che al di fuori del Pd esiste un mondo che non è estraneo ai Democratici ma che questi faticano a intercettare e a coinvolgere attivamente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA