Dal Covid a sport e cultura, Codogno guarda al futuro

L’editoriale del direttore de «il Cittadino» Lorenzo Rinaldi

Lodi

Tra pochissimi giorni, con la fine dell’anno, si chiuderà il ricco calendario di “Codogno, Comune europeo dello sport”. Una manifestazione che ha scandito l’intero 2023 della città della Bassa, aprendola all’intero Paese. Qualche numero per passare poi a una rapida riflessione in tre punti. Gli eventi straordinari ospitati a Codogno nel 2023 in ambito sportivo sono stati 348 a cui vanno aggiungi un centinaio di iniziative che già venivano organizzate in città. Si stimano sull’intero anno circa 100mila presenze, in attesa di numeri più precisi che potranno essere forniti a fine manifestazione, anche con un’indicazione sull’indotto che questa ha generato sul territorio di Codogno e dei comuni limitrofi.

Dai giorni più neri del Covid sono passati pochissimi anni. In questo breve lasso di tempo Codogno ha lavorato sodo per dotarsi una nuova immagine, dimostrando una inaspettata voglia di futuro e una capacità progettuale che nel Lodigiano al momento non ha eguali, soprattutto se paragonata alle dimensioni della città. Non più facoltoso ma un po’ sonnacchioso centro agricolo di provincia, ma realtà dinamica e assai ambiziosa. Complimenti!

Tra le iniziative di carattere straordinario, occorre citare gli Special Olympics dedicati al mondo della disabilità, i campionati italiani di paraciclismo, la mostra filatelica, tornei nazionali di varie discipline, tra le altre calciobalilla, judo e scacchi. Diverse federazioni, alla luce della positiva esperienza vissuta a Codogno, hanno chiesto di potervi organizzare nei prossimi anni campionati regionali o nazionali.

E ancora, nel contesto di un anno davvero particolare, Codogno ha ospitato il memorial Castellotti per auto storiche, una versione riveduta e corretta del Palio di Lodi, il raduno delle Ferrari ed è arrivato in città il campione di motociclismo Giacomo Agostini.

Al calendario ufficiale occorre aggiungere tantissimi eventi collaterali promossi dalle commissioni comunali, dal mondo della scuola e dall’associazionismo.

Il filo conduttore di “Codogno, Comune europeo dello sport 2023” è stata l’inclusione e dunque, oltre a eventi già citati come gli Special Olympics o il paraciclismo, la città si è aperta alla disabilità anche con l’introduzione del baskin (basket inclusivo) grazie al liceo Novello e all’Assigeco. Il 2023, sempre per quanto riguarda il Novello, è stato poi contrassegnato dalla “conquista” del Liceo Sportivo.

Tra i partner che hanno seguito in questi mesi il Comune in questa maratona, è importante citare Poste Italiane, che ha peraltro emesso un francobollo celebrativo. Infine, lo scorso 7 dicembre a Bruxelles, Codogno ha conquistato la bandiera di miglior “Comune europeo dello sport 2023” tra gli 8 italiani in gara e di secondo miglior Comune a livello europeo. Nella capitale belga c’era anche l’inviata de «il Cittadino». Il nostro giornale ha seguito passo passo un anno davvero particolare, che per Codogno è stato entusiasmante. Oltre alla cronaca quotidiana degli eventi, già di per sè molto ricca, abbiamo realizzato due inserti speciali in occasione di iniziative particolarmente rilevanti.

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Codogno ha dimostrato inaspettate capacità organizzative per un Comune di soli 15mila abitanti, ambizione e capacità di realizzare progetti di ampio respiro. Significa che con un po’ di coraggio si possono ottenere risultati sorprendenti: è una bella lezione per l’intero territorio lodigiano!

Il progetto di “Codogno, Comune europeo dello sport” - e qui arriviamo alla prima considerazione - ha messo sotto i riflettori la città della Bassa, che già nel 2020 era assurta suo malgrado al livello di notorietà nazionale per il Covid. Dunque, così come Bergamo e Brescia nel 2023 hanno puntato sulla cultura come strumento di cura e di riscatto, Codogno ha scelto di valorizzare lo sport e di esaltare il valore dell’inclusività.

La seconda considerazione attiene al futuro, perché quanto seminato nel 2023 (e anche nel 2022, intenso anno di preparazione) non deve rimanere fine a sè stesso ma può dare slancio per nuove iniziative. Codogno ha dimostrato inaspettate capacità organizzative per un Comune di soli 15mila abitanti, ambizione e capacità di realizzare progetti di ampio respiro. Significa che con un po’ di coraggio si possono ottenere risultati sorprendenti: è una bella lezione per l’intero territorio lodigiano!

La terza considerazione supera i confini dello sport e riguarda il nuovo ruolo che Codogno punta a ritagliarsi sul territorio con alcuni importanti investimenti. Sul versante della Fiera, la sfida più importante sarà quella della ricerca e della formazione, in collaborazione con Regione Lombardia, per andare oltre i classici (ma estremamente limitati) giorni di fiera e far vivere il complesso per dodici mesi, creando valore aggiunto e conoscenza da distribuire sul territorio. L’altro progetto di ampio respiro sarà la trasformazione dell’ex ospedale Soave in polo della cultura, in collaborazione con Fondazione Feltrinelli. Anche in questo caso Codogno è chiamata a un cambio di paradigma, superando i confini del mero polo espositivo per approdare a una realtà che sappia generare cultura e conoscenza in maniera permanente, ampliando l’area di riferimento e parlando dunque a un territorio ben più vasto di quello lodigiano.

Dai giorni più neri del Covid sono passati pochissimi anni. In questo breve lasso di tempo Codogno ha lavorato sodo per dotarsi una nuova immagine, dimostrando una inaspettata voglia di futuro e una capacità progettuale che nel Lodigiano al momento non ha eguali, soprattutto se paragonata alle dimensioni della città. Non più facoltoso ma un po’ sonnacchioso centro agricolo di provincia, ma realtà dinamica e assai ambiziosa. Complimenti!

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