Una sola lista per la Bcc Centropadana

L’assemblea del soci sarà il 12 aprile, si ricandida il presidente Boni

Lodi

C’è una sola lista depositata in Bcc Centropadana per le prossime elezioni del Cda previste con l’assemblea dei soci del 12 aprile al Crown Plaza Hotel di San Donato. I termini per la presentazione delle candidature sono scaduti senza sorprese, anche se fino a domenica scorsa ci sono stati continui contatti per la presentazione di una possibile seconda lista. Gli oltre 16mila soci dell’istituto di credito cooperativo troveranno solo una lista alle urne, quella capitanata dall’attuale presidente del Cda Angelo Boni. Finirà dunque come era stato

preventivato, perché il peso di Iccrea sul voto è determinante, e la compagine guidata da Boni ha il pieno consenso della capogruppo dopo l’ottimo lavoro sui conti, portati costantemente in terreno positivo. Nel 2019 la capogruppo aveva fatto valere i termini del patto di coesione e di fronte alla crisi della banca, per più anni consecutivamente con bilancio in negativo e una preoccupante mole di crediti incagliati o inesigibili, aveva immesso capitale fresco nelle casse e poi sostituito 6 consiglieri su 11, assumendone il controllo. Ancora oggi Iccrea Banca detiene la maggioranza delle quote, e il voto del suo rappresentante sposta gli equilibri.

Di fronte a questa situazione, la lista che pure era stata organizzata dal consigliere uscente Mario Rocca ha scelto di desistere. Non senza qualche tensione nelle ultime settimane, con il gruppo che lamenta la scarsa collaborazione ottenuta dalla struttura, per esempio nella consegna delle liste dei soci. Il gruppo peraltro riconosce il raggiungimento degli obiettivi sui conti, ma è critica sulla gestione della forza lavoro e della compagine sociale, e su questo avrebbe provato a far leva nelle urne. Avrebbe, ma non lo farà. La capogruppo, infatti, in più occasioni ha fatto arrivare al gruppo di Angelo Boni il suo apprezzamento per l’andamento della banca, e dopo aver indicato due nominativi nel nuovo consiglio d’amministrazione a nove (dagli undici attuali) ritiene di avere sufficienti garanzie perché il percorso di risanamento possa trasformarsi nel prossimo mandato in un percorso di pieno rilancio.

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