Un piano da 20 milioni per la Ferrari di Ossago

L’industria casearia è in continua crescita, con il fatturato che guadagna il 26 per cento dal 2018

Venti milioni di euro di investimenti nel triennio 2023-2025 per crescere ancora, nel segno della sostenibilità. Ferrari Giovanni Industria Casearia di Ossago ha chiuso il triennio 2018-2021 con grandi risultati, ma con il nuovo piano industriale punta ancora su qualità e sicurezza. Il 2021 ha registrato un fatturato da oltre 144 milioni di euro, in aumento di +5,9 per cento sul 2020 e di +26,9 per cento rispetto al 2018. Con un margine operativo lordo di 4,4 milioni di euro e un utile lordo di 1 milione di euro, il 2021 ha confermato la solidità del business e delle scelte strategiche della Ferrari Formaggi. L’ascesa del marchio Giovanni Ferrari in Europa è certificata da un fatturato quasi raddoppiato sul mercato del Vecchio Continente rispetto al 2018, +94 per cento, a un tasso di crescita medio annuo del 25 per cento. Germania e Francia i mercati di riferimento, con il Grana Padano Dop e il Parmigiano Reggiano che hanno avuto volumi triplicati nel triennio 2018-2021. Nel triennio sono state 39mila le tonnellate di prodotto finito distribuite, per oltre 325 milioni di prodotti confezionati. «Nel triennio abbiamo adottato un nuovo modello di governance con l’inserimento di un manager alla guida della società, Massimo Estrinelli – dichiara Laura Ferrari, presidente di Ferrari Formaggi -. I driver della crescita in questo periodo sono stati l’export e la marca GranMix–Ferrari. Oggi abbiamo un piano di investimenti per migliorare la competitività e ridurre l’impatto delle nostre produzioni sull’ambiente». Gli investimenti previsti nel piano triennale 2022-205 valgono circa 20 milioni di euro e puntano ad accelerare i programmi di crescita e sviluppo sia in termini di occupazione sia di sostenibilità ambientale dei prodotti e dei processi. Alla sostenibilità ambientale è dedicato il 70 per cento del valore del piano, che punterà su risparmio energetico, produzione e utilizzo di energia al 100 per cento da rinnovabili, efficientamento dello stoccaggio e introduzione di linee di lavorazione con utilizzo di packaging 100 per cento riciclabile e, se possibile, riciclato.

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