SAN DONATO Per duecento lavoratori dell’Atm il trasloco nelle ex palazzine “Denti”
Il complesso già utilizzato in passato dall’Eni ospiterà nuovi uffici
Nel complesso di terziario detto “Denti” di Metanopoli si insedieranno circa 200 dipendenti dell’area amministrativa di Atm. Si apre così una nuova pagina per le palazzine dismesse, collocate tra Viale De Gasperi e via Fabiani, che per lungo tempo erano state utilizzate dal mondo Eni e che rischiavano di sommarsi all’insieme di altri palazzi uffici del territorio che, a seguito di una serie di traslochi, sono in attesa di nuovi “inquilini”. Mostrandosi soddisfatto di questa operazione, che fa leva su un contratto di locazione tra la proprietà degli immobili e l’Azienda trasporti milanese, il sindaco Francesco Squeri commenta: «Si tratta indubbiamente di un segnale positivo che, dopo la fuga delle aziende, fa sperare in un’inversione di tendenza per la città che continua a vantare tutte le caratteristiche e i requisiti per essere attrattiva di nuove realtà aziendali». Da Atm arriva notizia che il trasferimento è già iniziato. Nelle strutture che hanno recentemente assunto un nuovo impatto estetico, a seguito della tinteggiatura delle facciate di colore azzurro, si sta in particolare insediando una parte degli impiegati di Atm che sino ad ora erano impegnati nel deposito che si trova nelle vicinanze del terminal della M3, nell’area di Milano che si affaccia su San Donato, dove nel 2018 si era conclusa la conversione in elettrico dei mezzi di superficie con le colonnine di ricarica degli autobus.
L’esigenza di nuovi uffici è sorta a seguito del progetto che prevede l’allestimento, all’interno del deposito, della “control room” delle linee di metropolitana, una sorta di “stanza dei bottoni”, che sarà la seconda dopo quella di via Monte Rosa a Milano. Per Atm il territorio di San Donato si conferma così un polo strategico su cui investire come dimostra l’estensione degli spazi utilizzati. Presso i “Denti” i cittadini noteranno così le luci nuovamente accese e un viavai di lavoratori che si recheranno a timbrare il cartellino insieme ad una serie di altri segnali a conferma del fatto che gli edifici in questione hanno riaperto le porte per rivestire una nuova funzione. E gli immobili manterranno il ruolo per cui sono stati costruiti ai tempi in cui San Donato aveva bisogno di un gran numero di uffici per accogliere impiegati e tecnici provenenti da tutta Italia.
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