Parco tecnologico padano in vendita con lo sconto, il 5 novembre la nuova asta
ECONOMIA Il prezzo è ribassato del 25 per cento rispetto a luglio, intanto qualche privato ha preso informazioni, uno su tutti il gruppo Itelyum
Lodi
È fissato per il 5 novembre il secondo tentativo di vendita del Parco tecnologico padano, e va all’asta già con un supersconto rispetto alla stima della perizia, quasi la metà. Rispetto a un valore di 8 milioni 067mila euro, la prima offerta valida sarà di 4 milioni 538mila 250. Il tribunale di Lodi ha pubblicato i dettagli del secondo tentativo di vendita per il compendio immobiliare del Parco Tecnologico Padano a Cascina Codazza.
Si tratta di un fabbricato unico da 9mila 384 metri quadrati con tutti i terreni adiacenti, per una superficie catastale pari a 32mila 469 metri quadrati. Il primo tentativo di vendita, a luglio, era andato deserto. Allora la prima offerta valida era fissata a 6 milioni 050mila euro. La vendita di novembre è ribassata del 25 per cento, cui si applica lo sconto di legge per la prima offerta valida. Eppure, all’orizzonte non si vedono interessi per il fu polo d’eccellenza dell’agroalimentare.
L’immobile arriva all’asta dopo che la Fondazione Parco tecnologico, un anno fa, aveva portato i libri in tribunale, essendo tramontata ogni ipotesi di rilancio. La mole debitoria del Parco, accumulata in particolare dal 2013 al 2017, era arrivata a oltre 22 milioni di euro.
Tutte le banche creditrici hanno già svalutato le perdite a portafoglio. Eppure, più volte il Parco tecnologico è stato vicino a una soluzione diversa, ricercata a vario titolo e in momenti diversi sia dal Comune di Lodi sia della Provincia di Lodi, gli ultimi soci interessati a evitare il fallimento, politico prima ancora che economico.
Con la giunta Casanova si era arrivati a un passo dalla cessione al Crea-Consiglio Ricerche in Agricoltura prima che l’operazione nel 2019 saltasse. L’arrivo del Covid aveva portato a un rilancio delle attività di laboratorio e una fase di respiro nei conti, poi la giunta Casanova aveva ottenuto da Regione 9 milioni di euro per l’acquisto della struttura, che aveva però avuto parere negativo dei tecnici. Con il cambio di amministrazione si è cercato un rilancio delle attività e la vendita all’Università di Veterinaria, che avrebbe potuto sfruttare i 9 milioni regionali per l’acquisto.
Alla fine, però non se ne è fatto nulla. Intanto, qualche privato ha preso informazioni. Uno su tutti il gruppo Itelyum. Il dialogo però si è fermato ai preliminari, e la vicenda Ecowatt di certo non ha aiutato. Il sindaco di Lodi Furegato ha provato a mettere insieme un pool di soggetti pubblici, ma nel frattempo è arrivata la liquidazione. E a gennaio di quest’anno Regione Lombardia, dopo cinque anni di inutilizzo, ha destinato ad altro i 9 milioni stanziati per l’acquisto della struttura. Che ora sembra definitivamente lasciata al suo destino.
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