
L’Ue stoppa il Golden power
del governo su Unicredit e Bpm
RISIKO BANCARIO Nel mirino della Commissione il decreto sull’Ops

L’Unione europea boccia il Golden power del governo Meloni sull’Offerta pubblica di scambio di Unicredit su azioni Banco Bpm. La Commissione europea ritiene che il decreto di palazzo Chigi violi le norme Ue sulla libera circolazione dei capitali, la competenza esclusiva della Bce e la legislazione europea sui servizi finanziari. Il governo ha tempo 20 giorni per fornire risposte adeguate ai rilievi evidenziati (22 punti in 55 pagine dettagliate), dopodiché la Commissione fornirà una valutazione vincolante. La contestazione era nell’aria ed era attesa, ma pone un problema ulteriore sull’efficacia dell’Offerta pubblica di scambio, la cui scadenza è prevista per il 23 luglio. A questo punto la Consob, in maniera del tutto irrituale, potrebbe sospendere nuovamente per 30 giorni i termini dell’Offerta, o di propria iniziativa o su richiesta della stessa Unicredit. Si rischia quindi di arrivare a settembre per un’operazione che a quel punto sarà in essere da nove mesi, forse un record, mantenendo i piccoli azionisti in una situazione di totale incertezza e lo stesso Banco Bpm in una condizione di operatività ridotta a causa della passivity rule (il divieto di intraprendere azioni straordinarie di difesa) cui sono soggette le banche sotto azioni di fusione e acquisizione ostili.
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