Carne di maiale, allo studio una misura per un prezzo più equo

ECONOMIA Dopo le restrizioni imposte dalla peste suina, la Lombardia cerca una strada per riequilibrare i costi

Lodi

Lombardia in prima fila per introdurre delle norme a tutela di un prezzo equo alle carni suine delle zone di restrizione a causa della Peste suina africana. Regione Lombardia sarà capofila per un emendamento da introdurre al prossimo Collegato Agricoltura.

Lo ha annunciato l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi nel corso di un incontro sulla Psa organizzato a Milano da Coldiretti. Il tema riguarda in particolare i territori di Lodi e Pavia, dove i casi dell’anno scorso hanno portato a zone di restrizioni (ancora attive sebbene nella forma più blanda) e notevoli difficoltà di mercato. Nel Lodigiano erano stimati 340mila capi a settembre, già in forte discesa rispetto ai poco meno di 370mila dell’anno precedente. Poco meno di 200 le aziende zootecniche interessate.

«Ci troviamo di fronte al paradosso di vedere le carni più controllate del mondo subire un deprezzamento inaccettabile», commenta Beduschi. Dall’assessorato si spiega che «l’obiettivo è valorizzare anche gli animali sani provenienti dalle aree soggette a limitazioni sanitarie. Una possibile strada è l’utilizzo delle cosce per le produzioni Dop, che prevedono stagionature superiori ai 400 giorni. È fondamentale garantire la lavorazione delle altre parti dell’animale mettendo al sicuro la filiera dal rischio di richiamo», in caso di successiva positività alla Psa, con tutele sia per i macelli sia per gli allevatori, «ai quali deve essere riconosciuto un compenso equo, svincolato da dinamiche speculative».

L’assessore Beduschi ha illustrato i risultati della strategia regionale di contrasto alla Psa tra analisi e ispezioni, abbattimenti di cinghiali, e risorse investite (oltre 40 milioni tra abbattimenti, indennizzi, contenimento dei selvatici, biosicurezza negli allevamenti). «Quanto annunciato per un equo prezzo delle carni provenienti dalle zone di restrizione – spiega la consigliera regionale di Fdi Patrizia Baffi - è una risposta che auspichiamo trovi tempestiva concretezza rispetto a un problema che nei giorni scorsi avevo posto all’attenzione dell’assessorato, dopo aver raccolto sul territorio lodigiano le istanze di diversi allevatori suinicoli».

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