Banco Bpm, utile di 511 milioni: il primo trimestre 2025 è da record

PIU’ 38% Rispetto al dato di inizio 2024

Lodi

Il primo trimestre di Banco Bpm fa segnare un utile record, di 511 milioni di euro, più 38% rispetto all’analogo dato del 2024. La trimestrale dell’istituto nato tra la fusione dell’ex Banca Poplare di Lodi, del Banco di Verona e della Popolare di Milano sembra confermare le ipotesi del Cda e dell’amministratore delegato Giuseppe Castagna sulle potenzialità della banca e per questo viene indicata come «punto di partenza imprescindibile per la valutazione stand alone e prima delle sinergie di eventuali operazioni di merger & acquisition». L’istituto ha comunicato ieri 8 maggio i risultati di bilancio del primo trimestre 2025 e, senza mai nominarla direttamente, dà ancora una volta un giudizio implicito sull’Ops in corso da parte di Unicredit che, secondo i vertici di piazza Meda, non valorizza adeguatamente Banco Bpm e non retribuisce correttamente gli azionisti.

L’utile netto è stato di 511 milioni di euro, +38 per cento rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. Includendo la piena integrazione di Anima sarebbe a 549 milioni, già superiore rispetto al target 2027, quando si prevede che l’acquisizione di Anima sviluppi appieno i risultati. La guidance 2025 è vista quindi in rialzo rispetto alle aspettative di 1,7 miliardi di utile nel piano strategico, con un nuovo obiettivo di 1,95 miliardi. Il risultato del primo trimestre, anzi, è in linea con il target 2027 di piano di 2,15 miliardi di utile. I proventi operativi sono di 1 miliardo 476 milioni, +2,9 per cento anno su anno, con margine di interesse a 817 milioni (-5,5 per cento per effetto della riduzione dei tassi) e commissioni nette a 554 milioni (+6,2 per cento). In calo di -3,5 per cento a 645 milioni gli oneri operativi, per un rapporto cost/income sceso al 44 per cento dal 47 per cento. Il contributo da proventi diversi da interessi è in continua crescita: la loro incidenza sui proventi totali è del 45 per cento, che diventa 49 per cento includendo il risultato di Anima, contro un obiettivo di piano 2027 del 50 per cento.

La raccolta diretta è di 131,6 miliardi, -0,3 per cento rispetto al 31 dicembre e +2 per cento rispetto al 31 marzo 2024, quella indiretta di 117, 2 miliardi, +0,9 per cento rispetto al 31 dicembre 2024 e +6,3 per cento rispetto al 31 marzo 2024. Gli impieghi netti sono 100,8 miliardi, +1,1 per cento rispetto al 31 dicembre 2024 e -2,7 per cento rispetto al 31 marzo 2024.Tiene i livelli la solidità patrimoniale: il coefficiente Cet1 è al 14,76 per cento «includendo l’impatto di Basilea 3+ e l’aumento di capitale di Banco Bpm Vita a servizio dell’Opa su Anima». È confermato inoltre il target di Cet1 al 13 per cento senza l’applicazione della clausola di salvaguardia patrimoniale del Danish Compromise su Anima.

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