
Cultura / Centro Lodigiano
Sabato 02 Agosto 2025
Un intreccio tra arpa e voce sul sagrato della chiesa di sant’Angelo
Concerto Sabato sera (ore 21) a Sant’Angelo Nadia Enghebem canterà con la musica di Michela La Fauci
Stasera, sabato alle ore 21, la voce di Nadia Enghebem e le corde dell’arpa di Michela La Fauci vibreranno sul sagrato della basilica di Sant’Angelo Lodigiano. Musica e canti si leveranno al cielo per offrire un momento di intrattenimento, con buona musica, alla comunità barasina. Il “Concerto di arpa e soprano” organizzata dalle comunità parrocchiali di Sant’Angelo allieterà una serata d’estate, prendendo il via con l’“Ave Maria” di Charles Camille Saint-Saëns, di Giulio Caccini e Wlilliam Gomez. L’evento musicale proseguirà con “Dolce sentire” di Ortolani e tanti altri capolavori ancora, firmati da grandi compositori come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Claude Debussy ed Ennio Morricone. Sulle note di “Gabriel’s oboe” il finale promette già grandi emozioni, durante un concerto che unirà la musica classica e quella sacra, in un intreccio dal successo assicurato. Per l’occasione, verrà ospitato il talento indiscusso di due artiste di livello: la maestria dell’arpista e docente La Fauci, che ha ottenuto il diploma di alto perfezionamento alla Fondazione scuola di musica di Fiesole e nel 1993 ha vinto il primo premio al concorso di esecuzione musicale di Moneglia e il secondo a quello internazionale di Spotorno; e l’arte canora di Enghebem, che diplomata al conservatorio di Brescia, dal 1998 è entrata a far parte del coro del teatro alla Scala, collezionando collaborazioni con orchestre e direttori di alto livello artistico. Il concerto fa parte delle iniziative “Incontriamoci sul sagrato” che, intrecciandosi con il calendario di eventi organizzato dall’amministrazione comunale per animare le serate d’estate, ha l’obiettivo di offrire nuove proposte di carattere culturale: «Al di là del concerto in sé - dice il parroco don Enzo Raimondi -, anche la collocazione dell’evento, nella piazzetta antistante alla chiesa, vuole veicolare un messaggio. Il sagrato richiama la sacralità ma anche un luogo da vivere all’interno della comunità; il messaggio di una chiesa aperta, che dialoga con la città - ha spiegato il sacerdote, citando le parole di papa Francesco -. Per cui credo profondamente nel valore simbolico di questa iniziativa», ha concluso.
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