Telekommando
A metà settimana la tv italiana sembra sgonfiarsi. Ci si faccia caso: è più di un suggerimento. Togliendo il nuovo Prime Time segnato dai game show del duopolio Rai – Mediaset (in continua e singolare disfida da audience), dalle 21.30 o giù di lì sembra esserci il vuoto. Anche per chi è stanco degli approfondimenti sulla politica, il malaffare, i fatti internazionali, che girano a ciclo continuo sia su La7 sia su Retequattro (qui a farla da padrona, meglio forse dire guida, è smaccata la posizione dei due canali equamente divisa tra opposizione e filogovernativa, ma tant’è), l’offerta è veramente ridotta a poco. Ecco:striminzita. Dunque, un giovedì sera, era l’altro ieri, ma poteva essere anche un giovedì di mesi fa, poco importa, sta il fatto che nel vorticare delle dita sui tasti del telecomando ci si arresta su Focus: il canale scientifico di Mediaset che si appoggia sull’omonima rivista. Un canale tutto sommato non banale che mescola intrattenimento, divulgazione scientifica e un pizzico di fantahorror. Se ci si mette in mezzo alla visione dei programmi sulla ricerca degli alieni, i misteri di Stonhenge e delle Piramidi egizie. Nondimeno su Freedom, il programma di Roberto Giacobbo che un po’ di reti (con altri nomi) ha attraversato. Ovviamente non senza correttivi e cambiamenti che hanno sempre più fatto virare i contenuti verso l’insolito. Una volta si sarebbe detto ai “confini della realtà”. Tanto per fare il verso ai racconti e alla serie creata da Rod Serling. Chissà chi la ricorda con quei bianco e neri wellesiani. Anche in Italia ebbe una programmazione che purtroppo finì presto e in nulla. Ma, tutte le stagioni le si possono acquistare in dvd o pescare su youtube. Hanno coperto poco più di vent’anni di programmazione negli States, arrivando fino al colore. Si sta divagando, anche perché Freedom è questo: è l’invenzione di un Indiana Jones “denoantri”, se vale la parodia di Crozza. Ma che a ben vedere ha una propria costruzione dovuta a una squadra tecnico-artistica di ottimo livello. Tanto da far dimenticare quel non so che di inverosimile che avvolge tutti i servizi. (F.Fr.)
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